Il capirissimo

Ogni tanto (anche qui e qui),  a fronte di comportamenti apparentemente incomprensibili della gente di Bondeno, non viene in mente altra spiegazione; nella fattispecie l’episodio di questo articolo riguarda le iscrizioni al liceo di Bondeno.

Dopo una costante attività di pubblicizzazione da parte della scuola nei confronti degli alunni delle medie dei paesi limitrofi e l’istituzione di apposite linee di trasporto per servire gli studenti iscritti, quest’anno c’è stato anche un buono scuola di 150 euro per l’acquisto di libri di testo istituito dall’assessorato del Comune di Bondeno.

Risultato: 32 iscritti, appena sufficienti per la sopravvivenza, contro i 390 consentiti allo stesso indirizzo del Roiti di Ferrara, tanto che è stato chiesto ad alcuni di questi soprannumerari, residenti a Bondeno, se non preferivano iscriversi qui.

La loro  risposta è stata quella di cambiare indirizzo pur di rimanere a Ferrara.

Potete confrontare qui e qui i rispettivi Piani di Offerta Formativa e giudicare se vale la pena sobbarcarsi gli oneri e la fatica del viaggio tutte le mattine.

Considerando che a Bondeno tutti rimpiangono (a parole) la mancanza del cinema, del teatro del ballo o di qualsiasi altra istituzione (che si guardavano poi bene dal frequentare) ci si chiede se non ci si trovi di fronte a un caso analogo; così,  dopo la scomparsa dello zuccherificio e dell’ospedale, ci si appresti a salutare tranquillamente anche la scuola superiore.

Approfondimenti:

http://www.bondeno.com/2014/12/02/la-buona-scuola/

http://www.bondeno.com/2014/09/05/in-memoria-di-michele-perfetti/

http://www.bondeno.com/2012/11/29/scuole-superiori-bondeno/

http://www.bondeno.com/2011/11/24/nuove-tecnologie-al-liceo-di-bondeno/

Scontro di "civiltà"

Da Barack Obama al Colosseo di Roma ai tifosi del Feyenoord a piazza di Spagna fino al turismo toscano di Katy Perry. Questo è il vero scontro di civiltà. Decadentismo, ignoranza e barbarie arrivano dal mondo anglo-americano mica da quello islamico.

“I nemici è sicuro sono dentro di noi com’è possibile restare ciechi per così lungo tempo”. Franco Battiato

“È straordinario, incredibile. È più grande di alcuni stadi di baseball dei nostri giorni”, disse un anno fa, in visita al Colosseo di Roma, il capo della Casa Bianca Barack Obama. In queste dichiarazioni c’è tutto il provincialismo – nella sua accezione negativa – dello spirito americano. Due mila anni di storia paragonati ad uno sport moderno ignorato dal resto del mondo.

La storia si ripete, per due volte. Prima a Piazza di Spagna, la settimana scorsa, con i tifosi del Feyenoord che “hanno scambiato – citando Vittorio Sgarbi – la Barcaccia di Bernini per un cassonetto dove buttare palloncini, scatole bottiglie di birra”.  Mentre giornali e televisioni guardavano al Mediterraneo riportando la cinematografia dell’Isis, la beffa è arrivata da Occidente. Nel gesto degli olandesi si legge il carattere vandalico tipicamente anglo-americano di fabbricazione televisiva e consumistica. Non solo inciviltà, vandalismo e ignoranza. Nella messinscena romana c’è il culto della violenza (scontri con la polizia), il consumo di stupefacenti (in questo caso la birra), l’uso di un linguaggio facinoroso (cori e insulti), l’apologia della cultura ghettizzata (hooliganismo).

È la modernità che avanza impietosa. Con Barack Obama, con i tifosi del Feyenoord e per ultimo con Katy Perry, che in questi giorni si è recata in Toscana per turismo, scambiando il patrimonio artistico italiano per il Super Bowl statunitense. Su Instagram la cantante-attrice, ha pubblicato una serie di foto dissacranti: prima ha mimato una prestazione sessuale con la Torre di Pisa, poi ha sfottuto la Venere di Botticelli agli Uffizi di Firenze, infine, ha deriso il David di Michelangelo.

Eccole le nuove icone pop con milioni di followers. Temiamo l’Isis perché il terrorismo dello Star System ha colonizzato il nostro immaginario. Ma lo scontro di civiltà esiste, e non è quello indicato dall’ideologo neoconservatore Samuel Huntington. Il conflitto è all’interno del mondo occidentale. Il nemico dell’Occidente è l’Occidente stesso.

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Articolo originale di Sebastiano Caputo in http://www.lintellettualedissidente.it/editoriale/fitna-occidentale/

Crescono le rapine in casa

Nell’ultimo anno tra i denunciati a piede libero gli stranieri sono il 54,2% (8.627 persone), tra gli arrestati il 62% (4.112: +31,4% solo nell’ultimo anno), tra i detenuti il 42,3% (1.493). Si svaligia sempre e comunque: di notte e di giorno, da soli o organizzati in bande, spesso sfidando gli ignari inquilini mentre si trovano in casa. Parallelamente all’aumento dei furti, infatti, a disturbare i sonni tranquilli degli italiani è la crescita di un altro reato ancora più allarmante: le rapine in abitazione, con violenza o minaccia ai proprietari. Nel 2013 sono state 3.619, con una crescita vertiginosa nel decennio (+195,4%) e un incremento del 3,7% solo nell’ultimo anno. A differenza dei furti in abitazione, le rapine sono commesse principalmente al Sud (1.380 nel 2013, pari al 38,1% del totale). Nella graduatoria provinciale in base all’incidenza di questo reato rispetto alla popolazione residente, al primo posto si trova Trapani (14,4 rapine in abitazione ogni 100.000 abitanti), seguito da Asti (14,1 ogni 100.000) e Palermo (13,8 ogni 100.000).

Dati Censis estratto da http://www.lastampa.it/2015/02/21/italia/cronache/furti-svaligiata-unabitazione-ogni-due-minuti-raddoppiate-le-denunce-record-nel-nordovest-VDjMjvZWhPq1rPJsTmddhL/pagina.html

Premio Attila

Se sembra leggera una busta paga di 150.000 euro lordi all’anno dei manager delle aziende sanitarie emiliane non preoccupatevi che arriva il “rinforzino”: 22.000 euro in più all’anno come bonus per essere stati dei bravi e osservanti esecutori dei tagli governativi.

I meriti dei diciassette dirigenti sono stati quelli della “armonizzazione dei sistemi contabili”, della “riduzione della spesa sul personale” e della “organizzazione interna degli ospedali”, vale a dire la riduzione dei posti letto e l’accorpamento dei reparti, tutte operazioni che aprono la strada alla nuova ventata di privatizzazione della sanità decisa dalla nuova Giunta PD di Stefano Bonaccini.

Insomma, chi taglia i servizi ed è complice dello smantellamento delle strutture pubbliche viene premiato con una sorta di “Premio Attila” e la valutazione che la giunta regionale dà dei suoi bravi tagliatori di teste è stabilmente positiva da diversi anni, tanto che il bonus è diventato ormai una prassi consolidata per il budget di via Aldo Moro.

In questa festa dell’autocelebrazione economica si aggiunge quest’anno un invitato importante, Sergio Venturi che, appena promosso assessore alla sanità nella giunta Bonaccini (quella eletta con un’affluenza alle urne del 37%), si vede onestamente ricompensato per il suo ottimo lavoro svolto nel 2013 come manager del Sant’Orsola.

Ma che non vi vengano in mente delle strane idee sul conflitto di interessi! Alla giunta, in quanto appena insediata, «non è consentito esprimere una valutazione sulle scelte di policy aziendale», e per questo la decisione è stata affidata ai “tecnici dell’assessorato alla Sanità” a cui è spettato il difficile ruolo di confermare ”imparzialmente” i bonus che vengono erogati regolarmente e annualmente.

Facciamo quindi i nostri più sentiti complimenti all’Assessore Venturi che si vede ricompensato per la sua operosità nel ridurre i costi riducendo i servizi e licenziando lavoratori: con i soldi risparmiati è giusto premiare i fedeli servitori.

http://contropiano.org/politica/item/29245-emilia-romagna-premio-attila-all-assessore-venturi-e-ai-manager-delle-asl

Facili profezie

Circa due anni fa, PRIMA del voto alle politiche che videro l’affermazione del Movimento 5 stelle, scrivevamo (potete controllarlo qui):

“Sembra che la novità di queste ultime ore, a detta dei commentatori, sia la ascesa, nei sondaggi, del movimento 5 stelle, per il quale alcuni citano la Jacquerie.

A dire il vero il paragone più affine mi sembra quello col poujadismo, ma, a giudicare da quello che è successo ad entrambi, pur vittoriosi al momento, non credo che i partiti tradizionali debbano preoccuparsi.
Anzitutto l’elettorato non sa nulla di chi non è passato per la TV, poi la debolezza dei movimenti (si pensi solo alla Lega dell’inizio della seconda repubblica): si sono rivelati sempre incapaci di gestire la politica, in quanto privi del tradizionale apparato e in tutto dipendenti dal capo carismatico, che non può essere dappertutto a gestire situazioni che il semplice militante non è assolutamente in grado di fronteggiare”.

A distanza di due anni abbiamo visto sciogliersi nell’inazione il movimento che non ha saputo (o voluto) radicarsi nel territorio e costituire una valida alternativa ai partiti che si proponeva di sostituire.

Chi credeva nel movimento e ha tentato di sganciarsi dal suo leader è stato completamente ignorato dall’elettorato e penalizzato da una legge definita incostituzionale alla quale il parlamento sta rimediando eliminando(pardon riformando)  la costituzione.

Venerdì notte, la Camera dei Depu­tati — senza le oppo­si­zioni che ave­vano abban­do­nato l’aula — ha modi­fi­cato, nell’ambito della riforma della seconda parte della Costi­tu­zione, anche l’ex arti­colo 78, quello che norma le moda­lità della dichia­ra­zione dello «stato di guerra».

Ora basterà, con la modi­fica appro­vata, un voto della Camera dei Depu­tati (e non più, anche del Senato), con la mag­gio­ranza asso­luta dei com­po­nenti. Addi­rit­tura in una prima ver­sione, il governo aveva pre­vi­sto la mag­gio­ranza sem­plice, cioè dei pre­senti.(1)
Come previsto, tra un po’ avremo ben altro di cui preoccuparci!

Fronte europeo

I 13 punti dell’ ultimo accordo di Minsk (http://www.gdp.ch/mondo/accordo-di-minsk-ecco-i-13-punti-id61608.html), a mio modestissimo parere, lasciano del tutto insoluti i problemi di fondo che hanno portato a questa situazione.

Abbastanza improbabile ritengo anche che l’OSCE (una specie di ONU europea) possa monitorare il rispetto della tregua da satellite,  senza l’interposizione di truppe tra le due fazioni.

Rimane anche presente l’equivoco di fondo che addossa a Putin la responsabilità di tutto ciò che fanno e faranno i “ribelli” mentre la responsabilità dell’ occidente in quello che fa e farà Poroshenko sembra che non esista (però l’ FMI  gli ha raddoppiato a 40 milioni di dollari la linea di credito).

Sulla totale assenza dell’Europa nel negoziato abbiamo già scritto in altra sede: https://terzapaginainfo.wordpress.com/2015/02/10/la-grande-assente-e-il-convitato-di-pietra/

Del resto la cosa è abbastanza logica visto che la questione militare è in mano della NATO e quella economica in mano alla BCE.

Un po' di logica

Sinceramente non capisco: siamo pronti a plaudire all’autodeterminazione dei popoli (siano essi Greci, Ucraini,  Siriani, primavere arabe e via dicendo) e sono più di trent’anni che il nostro parlamento cede la sovranità dell’Italia a colpi di trattati.

Anche adesso si stanno svolgendo a Bruxelles le trattative segrete sul Ttip e sul Tisa:  “Tisa e Ttip costituiscono il più compiuto attacco portato avanti in questi anni ai diritti del lavoro, ai beni comuni e ai servizi pubblici, ai diritti sociali e ambientali, oltre a determinare il definitivo passaggio dallo stato di diritto allo stato di mercato, con la fine della democrazia e della sovranità popolare”.

http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=115654&typeb=0

Fronte russo

Tra un po’ avremo finito di occuparci delle nostre meschinità quotidiane: la vulgata ufficiale (accettata anche da Roberta Pinotti, ministro della difesa, e Federica Mogherini, affari esteri e politica di sicurezza al Consiglio Europeo) è che dobbiamo collaborare  (e come membri NATO siamo obbligati a farlo) a mettere l’Ucraina in condizione di difendersi dalla aggressione russa.

http://www.lemonde.fr/europe/article/2015/02/05/joe-biden-c-est-a-l-ukraine-et-a-elle-seule-de-decider-de-sa-politique-etrangere-et-de-securite_4569953_3214.html

http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=115503&typeb=0

http://www.deagostinigeografia.it/wing/schedapaese.jsp?idpaese=181#