Aprile Capuzziano

La sede di quest’anno è la Pinacoteca Civica in Piazza Garibaldi (di fianco al Municipio, stante la inagibilità del 2000.

Il maestro Christina Pintilie aprirà la stagione con l’orchestra concerto Strauss, lunedì 1° aprile alle 15,30. Un’orchestra importante, visto che il “Caffè concerto Strauss” è un gruppo di solisti noto per le proprie performance al Festival dei due mondi di Spoleto e per avere dato il “buongiorno” agli italiani su Rai 1, tra il ’93 e il ’98, nel noto programma televisivo: “Uno Mattina”. Domenica 14, toccherà a “Non solo Verdi”, sempre alla stessa ora, con il soprano Elisabetta Gurioli in duo. Domenica 21 aprile, un trio d’eccezione, con il soprano Benedetta Kim, il pianista Corrado Calessi, e con la partecipazione di Andrea Curti, presenterà il programma della giornata, alle 15,30: “Non solo lirica”. Infine, gran chiusura il giorno della Liberazione, sempre alle 15,30, con i soprano Chiara Milani e Virginia Mc Intyre, assieme alla pianista Anna Brandolini, per un “Concerto Verdiano” che sarà anche la degna conclusione della rassegna. Per informazioni: Maria Luisa Capuzzo, 0532-710124.

Economia della cultura

Sono anni che si additano i politici per insensibilità e incompetenza verso le politiche culturali e si fanno “manifesti” contro una politica miope e gretta che non vede nella cultura una grande opportunità di sviluppo. Io non sono più tanto sicuro che la politica sia l’unica responsabile, neanche che sia l’artefice della bassa se non infima qualità di politiche culturali in Italia.
Inizio a credere che il centro del problema siano le amministrazioni, gli uffici tecnici. Non mostrano di voler dare continuità e struttura all’offerta culturale. Questa mancanza riduce la cultura a mero eventismo, a iniziative estemporanee. I funzionari pubblici possono condizionare l’operato del politico di turno. Sono le persone che fanno concretamente le cose e se volessero potrebbero influenzarle, grazie alla continuità della loro presenza oltre i mandati elettorali.
Nella mia esperienza di formatore pubblico, i funzionari da una parte esprimono sempre orgoglio per il fatto di essere in quegli uffici da decenni. Allo stesso tempo, palesano disagio per una politica sempre più scadente, se non corrotta. Ma siamo sicuri che i funzionari siano solo le vittime di questo depauperamento? Che, se non conniventi, non siano consenzienti?

Beppe Grillo - photo Splash News/CorbisBeppe Grillo – photo Splash News/Corbis

Io gli dò una bella dose di responsabilità, doppia addirittura. Da una parte ritengo che non tengano “a bada” i politici di turno. Mostrano di non avere un progetto amministrativo. Inoltre credo che l’operato qualunquista di molti funzionari gli attribuisca una seconda colpa: la disaffezione dei cittadini. Questi non difendono la cultura perché nessuno gliel’ha insegnato. Ed eleggono politici che non cercano una relazione con essi basata anche sull’offerta culturale, perché questa non riveste alcun ruolo nella vita delle persone. Non muove voti, interessi, opportunità.(corsivo nostro)
Per le persone la cultura è uno svago di cui si può fare a meno; per i politici è un vezzo che non fa contenti gli elettori.

Fabio Severino
vicepresidente dell’associazione economia della cultura

Articolo pubblicato su Artribune Magazine #11

Pasqua per musei

Aperture, visite guidate e attività didattiche

Sabato 30, domenica 31 marzo e lunedì 1 aprile il Museo di Palazzo Poggi sarà aperto con il seguente orario: 10.30 – 13.30 e 14.30 – 17.30

ATTIVITÀ:

Visite guidate: sabato, domenica e lunedì alle ore 11.00 e alle ore 15.00 (le visite sono gratuite previo pagamento del biglietto di ingresso al Museo);

Visita guidata animata “A mucchi di talpa. Il paesaggio nella cartografia”: domenica 31 marzo, ore 11.00 (attività gratuita, previo pagamento del biglietto di ingresso al Museo). Tempo: 1 ora e 1/2; età: dai 12 anni …

Laboratorio didattico “C’era una volta la cera”: lunedì 1 aprile ore 11.00 (costo 5 €, età 6-8 anni). Tempo: 2 ore. Per la durata del laboratorio è prevista, per genitori e accompagnatori, una visita guidata gratuita alle collezioni del Museo. Prenotazione obbligatoria: tel. 051.2099610 – museopoggi.info@unibo.it.

Museo di Palazzo Poggi
Via Zamboni, 33
40126 Bologna, Italy
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APPUNTAMENTI AL MAR

Nelle giornata di Pasqua domenica 31 marzo e di Pasquetta lunedì 1 aprile la mostra Borderline. Artisti tra normalità e follia. Da Bosch a Dalì, dall’Art Brut a Basquiat, promossa dal Comune di Ravenna, dall’Assessorato alla Cultura e dal Museo d’Arte della città, con il generoso sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, è aperta dalle 9 alle 19 (al biglietteria

chiude un’ora prima)

appuntamenti di visita guidata

sabato 30, domenica 31 marzo e lunedì 1 aprile

alle 11.00 e alle 16.30

euro 12

su prenotazione

Genitori & Bambini

Sabato 30 marzo alle 16

tariffa bambini euro 3, tariffa adulti euro 7

su prenotazione

Serata aperitivo

dal 5 aprile al 15 giugno 2012

Ingresso venerdì sera con aperitivo e visita guidata euro 14

su prenotazione

Un tuffo nella Belle Epoque

mercoledì 3 aprile

ore 16

sala multimediale

conferenza di Adrea Speziali

Presiederanno l’incontro

Claudia Bassi Angelini, capo delegazione FAI

Claudio Spadoni, direttore artistico del MAR

ingresso libero

BORDERLINE – CONVERSAZIONI

venerdì 5 aprile ore 17

Arte e Follia
Le frontiere mobili dell’immaginario

Giorgio Bedoni
Psichiatra, psicoterapeuta, docente Accademia di Brera

Un viaggio lungo il crinale incerto che muove dal disagio e si libera nella creatività attraverso le storie, i linguaggi, gli autori presenti in mostra. Storie di Art Brut, fuori dalla “norma”, nate nell’ombra e lontane dai circuiti artistici ufficiali ma capaci di gettare sguardi sulla natura intima dell’uomo.

venerdì 12 aprile ore 17

Ai margini della coscienza, sul bordo
dell’incoscienza

Claudio Widmann
Psicoanalista junghiano

Come la psicoanalisi, ma prima della psicoanalisi, l’arte si interessò alle strutture formali che accomunano lo psichismo naïf dei bambini, dei primitivi e dei folli, rintracciando affinità eclatanti e differenze non meno significative. La psicologia analitica chiamò “inconscio collettivo” il bacino comune e originario da cui affiorano le immagini e indagò l’emergere – proprio grazie alle immagini – di una terraferma chiamata coscienza dall’oceano dell’inconscietà. Da allora, è sempre più diffusa la convinzione che l’uomo proceda sul bagnasciuga tra inconscio e coscienza, lungo un’incerta linea di confine popolata da immagini primordiali.

venerdì 19 aprile ore 17

Un sogno, guarire con l’arte
La vicenda di Carlo Zinelli (1916 – 1974)

Alessandro Zinelli
Presidente della Fondazione Carlo Zinelli, e nipote dell’autore

Un uomo semplice, artista “nascosto”, travolto dagli eventi della storia. «Il significato dell’opera di Carlo – scrive Sergio Marinelli – resta blindato per le sue stesse premesse e sono ridicole ed esilaranti tutte le pretese chiavi di decifrazione globale. Lui non ha mai parlato e non esiste possibilità di conferma testimoniale o documentaria di qualsiasi anche brillante ipotesi sulle sue pretese intenzioni artistiche. Questa sfida impossibile garantisce il fascino perenne della sua invenzione.»

venerdì 10 maggio ore 17

Amabilis insania e ansiosa normalità
Il racconto di una mostra

Claudio Spadoni
Direttore scientifico del Mar

Quando l’arte incontra la psicoanalisi e insieme si interrogano sul fattore “X”, sulla sorgente della creatività, in un faccia a faccia senza ipocrisie, senza infingimenti dove celebrati protagonisti dell’arte contemporanea manifestano sorprendenti interessi per gli esiti creativi degli atelier di ospedali psichiatrici, e similmente, nei confronti dell’arte primitiva e infantile.

ingresso libero

Informazioni e prenotazioni:

tel. 0544 482487

Ingresso mostra:

intero euro 9, ridotto 7

visita guidata sabato e domenica euro 12
genitori & bambini tariffa bambini euro 3, tariffa adulti euro 7

Ingresso venerdì sera con aperitivo e visita guidata euro 14

Negli appuntamenti su prenotazione non sono valide riduzioni e convenzioni

(in caso di mancato ranggiungimento del numero minimo di partecipanti la direzione si riserva di annullare la visita)

ingresso conferenze libero

http://www.museocitta.ra.it

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PASQUA E PASQUETTA CON NAM JUNE PAIK ALLA GALLERIA CIVICA DI MODENA
Palazzo Santa Margherita, Palazzina dei Giardini, corso Canalgrande
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Domenica 31 marzo, giorno di Pasqua e lunedì 1 aprile, lunedì dell’Angelo, sarà aperta al pubblico dalle 10.30 alle 19.30 la mostra “Nam June Paik in Italia”, allestita a Palazzo Santa Margherita e alla Palazzina dei Giardini fino al prossimo 2 giugno.

Curata da Silvia Ferrari, Serena Goldoni e Marco Pierini, organizzata e coprodotta dalla Galleria civica di Modena e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e realizzata in collaborazione con Solares Fondazione delle Arti di Parma, la mostra riflette sulla presenza e sull’influenza dell’artista coreano in Italia a vent’anni esatti dalla vittoria del Leone d’Oro alla Biennale di Venezia del 1993.
Il percorso espositivo presenta una significativa selezione di opere
– oltre cento lavori provenienti da importanti collezioni italiane e si propone di ricostruire il rapporto dell’artista con il nostro Paese di cui è stato ospite assiduo, dagli anni Settanta a tutti gli anni Novanta, da solo o con altri artisti della galassia Fluxus,  impegnato in performance, mostre, scambi e dialoghi con critici, collezionisti, istituzioni.
Oltre ai numerosi lavori appartenuti ad Antonina Zaru, che con l’artista coreano ha intrattenuto un rapporto duraturo e fecondo sono esposti documenti e testimonianze fotografiche e filmate scaturite da un’ampia ricognizione condotta sul territorio emiliano, dove Paik ha trovato molta attenzione da parte di galleristi appassionati come Rosanna Chiessi e Carlo Cattelani e di accorti collezionisti.
L’ingresso è gratuito.

Note biografiche
Nam June Paik nasce a Seul (Corea) nel 1932. Compositore, performer, videoartista e grande sperimentatore mediatico, è stato uno dei protagonisti di spicco del movimento Fluxus.
Diplomatosi alla Tokyo University con una tesi su Arnold Schöenberg, continua i suoi studi in Germania alle Università di Monaco di Baviera e di Colonia e al Conservatorio di Musica di Friburgo. Dal 1958 al 1963 lavora con Karl-Heinz Stockhausen presso gli studi WRD di musica elettronica di Colonia. In questi anni conosce John Cage e comincia a partecipare ai festival Fluxus a seguito dell’incontro, nel 1961, con George Maciunas. Nel 1963 inaugura la sua prima mostra personale alla Galleria Parnass di Wuppertall, un’installazione di 13 video-monitor le cui immagini venivano distorte attraverso l’uso di magneti. Nel 1964 si trasferisce a New York dove inizia la collaborazione con la violoncellista Charlotte Moormann. Nel 1965 filma il traffico newyorkese durante la visita di Paolo VI con la prima telecamera amatoriale appena lanciata sul mercato dalla Sony, filmato che presenterà lo stesso giorno delle riprese con il titolo “Café Gogo”, opera sancita come il primo video d’arte della storia. Nel 1970 costruisce con Shuya Abe il sintetizzatore video colori, un dispositivo che permette di creare immagini autonome senza referenze nella realtà, e nel 1971 lavora al WNET’s TV lab di New York.
Nel 1974 espone all’Everson Museum of Art a Syracuse (New York) e nel 1976 e al Kilnischer Kunstverein di Colonia. Nel 1982 il Whithney Museum of American Art di New York gli dedica un’importante retrospettiva.
Nel 1984 lavora a “Good Morning, Mr. Orwell”, una trasmissione intercontinentale in diretta televisiva realizzata via satellite, il giorno di capodanno, dal Centre Pompidou, Parigi e dal Museum of Modern Art di New York che vede coinvolti personaggi come Laurie Anderson, Peter Gabriel, John Cage, Merce Cunningham, Salvador Dalí e Joseph Beuys. Nel 1987 viene eletto membro dell’Akademie der Kunste di Berlino e nel 1988 realizza “The More the Better”, una “torre dei media” per i giochi Olimpici di Seul costituita con 1003 monitor.
Nel 1990 tiene una personale a Reggio Emilia ai Chiostri di San Domenico.
Nel 1993 è ospite con Hans Haacke del Padiglione Tedesco alla XLV Biennale di Venezia, padiglione premiato con il Leone d’Oro.
Nel 1995 il Kunstmuseum di Wolfsburg gli dedica una personale, a cui seguono quelle del Solomon R. Guggenheim di New York, nel 2000 e di Bilbao, nel 2001. Muore a Miami il 29 gennaio 2006.

Nella foto: One for Violin, by Nam June Paik performed by Charlotte Moorman 01/05/1989, parti di legno di violino in scatola di plexiglass. Collezione privata

Mostra
Nam June Paik in Italia


Sede
Galleria civica di Modena, Palazzo Santa Margherita, Palazzina dei Giardini, corso Canalgrande

Periodo
16 febbraio-2 giugno 2013

Organizzazione e Produzione
Galleria civica di Modena e Fondazione Cassa di Risparmio di Modena
in collaborazione con Fondazione Solares di Parma

Orari
dal 16 febbraio al 29 marzo
mercoledì-venerdì 10.30-13.00; 15.00-18.00
sabato, domenica e festivi 10.30-18.30
lunedì e martedì chiuso
dal 30 marzo al 2 giugno
mercoledì-venerdì
10.30-13.00; 16.00-19.30
sabato, domenica e festivi 10.30-19.30
lunedì e martedì chiuso

lunedì 1 aprile, Pasquetta, apertura straordinaria con orario festivo

Ingresso gratuito

Pasqua ai Diamanti
Domenica 31 marzo e lunedì 1 aprile la mostra rimarrà aperta dalle 10 alle 19
Lo sguardo di Michelangelo. Antonioni e le arti
a Palazzo dei Diamanti fino al 9 giugno 2013
Informazioni e prenotazioni Mostre e Musei
Tel. 0532 244949 diamanti@comune.fe.it
Attivo anche il servizio di prenotazione online: www.palazzodiamanti.it


Vetrina letteraria

Venerdì 29 marzo ore 17 – VETRINA LETTERARIA

Francesco Stefano Bottaro – LE CREPE (Prometheus, 2012)
Dialoga con l’Autore Rita Montanari
Con linguaggio immediato, spesso crudo e che gioca abilmente su più registri stilistici, la trama del romanzo si rivela complessa e presenta al lettore più facce. Da un lato, la vita di un paesino di montagna sperduto; dall’altro le ordinarie vicende di un commissariato di frontiera; da un altro ancora, la ricostruzione dolorosa e impietosa dei tormenti esistenziali che accompagnano il protagonista, il giovane commissario De Biase e la sua visione disincantata del mondo, che nasconde paure, conflitti irrisolti e grande voglia di essere compreso e amato. Gli eventi fanno sì che i vari piani del racconto, confluiscano in un punto unitario. Tutto è all’insegna della metafora: il titolo, stesso del romanzo deriva da un immaginario paese di montagna e sta a indicare la solitudine del protagonista e le ferite che si porta dentro.
Francesco S. Bottaro, nato a Pisa nel 1987. Dopo gli studi classici, si dedica a studi tecnico-scientifici ed è in questo periodo universitario scopre la voglia di scrivere. “Le Crepe” è il suo romanzo d’esordio che gli è valso il premio quale miglior inedito dall’Accademia degli Oscuri di Torrita di Siena.

Incontro annullato

Giovedì 28 marzo ore 17 – INCONTRO CON GLI AUTORI

Marco Melloni, Minever Morin – ESPERIA LA POLIZIA É INFETTA (Corbo Editore, 2012)
Dialoga con gli Autori Vainer Merighi
La paziente costruzione della figura del poliziotto a uso della cittadinanza di Esperia è quella di un difensore della società. Resistenza fisica, sanità mentale, rettitudine morale e forza d’animo. Il cedimento di uno solo di questi parametri potrebbe insinuare il dubbio di inadeguatezza dell’intero sistema e se c’è qualcosa di veramente deleterio a Esperia è il concetto stesso di dubbio. È il dubbio, la vera infezione?
Un “noir filosofico”, scritto da due poliziotti di ultraventennale esperienza che accompagna il lettore in un mondo dove la mediocrità imperante della classe dirigente riesce a spezzare ogni benefico vento di ribellione meglio di occhi elettronici, intercettazioni telefoniche e archiviazione di dati personali.

La Pompei di fine '800 nella pittura di Luigi Bazzani

Davvero!

La Pompei di fine ‘800 nella pittura di Luigi Bazzani

Fondazione del Monte
Via delle Donzelle 2, Bologna

Dal 29 marzo al 26 maggio 2013
Inaugurazione giovedì 28 marzo 2013, ore 18.00

Comunicato stampa

La Fondazione del Monte presenta, in collaborazione con l’Università di Bologna – Dipartimento di Storia Culture Civiltà, Sezione di Archeologia, un inedito progetto espositivo dedicato alla straordinaria figura dello scenografo e vedutista bolognese Luigi Bazzani (Bologna 1836 – Roma 1927), le cui opere sono conservate in molte prestigiose gallerie in Italia e all’estero: nel Museo Archeologico Nazionale e nella Galleria di Capodimonte a Napoli, nella Galleria di Arte Moderna a Roma, ma anche nel Victoria and Albert Museum di Londra, che acquistò dall’artista oltre cento acquerelli.

La mostra, realizzata con il contributo dell’Istituto Banco di Napoli – Fondazione e con la collaborazione della Soprintendenza dei beni Archeologici di Napoli e Pompei, sarà ospitata presso la sede bolognese della Fondazione del Monte dal 29 marzo al 26 maggio 2013.

Il progetto, tappa finale di un percorso di ricerca pluriennale condotto dall’Università di Bologna, ripercorre, attraverso un ricco apparato iconografico composto dalle opere di  Bazzani e da una serie di scatti che documentano l’attuale realtà pompeiana, l’eccezionale produzione del pittore bolognese, soffermandosi in particolare sullo straordinario contributo che i suoi acquerelli, caratterizzati da una grande qualità artistica e da una prodigiosa abilità tecnica, rappresentano ancora oggi per lo studio di Pompei e della sua storia.

L’esposizione intende, quindi, presentare al pubblico l’immenso patrimonio costituito dalle opere di questo artista – che operò a Pompei per circa un trentennio tra il 1880 e il 1910 circa – e composto da centinaia di acquerelli e disegni, in gran parte sconosciuti al pubblico e agli stessi archeologi, che restituiscono con assoluta precisione edifici e pitture oggi gravemente danneggiati o scomparsi.

Il percorso espositivo, articolato in sei differenti sezioni, inquadra la figura di Luigi Bazzani muovendo dagli inizi bolognesi – dove l’artista si distinse già in giovane età per l’abilità tecnica nella composizione di scene prospettiche e architettoniche che lo portò anche a collaborare agli allestimenti scenografici del Teatro Comunale della città – fino al momento del suo trasferimento a Roma nel 1861. Se da un lato l’attività di scenografo proseguì nei primi anni dal suo arrivo nella capitale, è pur vero che fu senz’altro questa l’occasione dei primi contatti con i monumenti dell’antichità classica, le cui rovine divennero la sua principale fonte di ispirazione.

Le sezioni successive propongono un vero e proprio viaggio nella Pompei della seconda metà dell’Ottocento, esplorando di volta in volta differenti momenti del periodo in cui Luigi Bazzani operò nella città campana: il complesso rapporto tra la pittura e la fotografia, tecnica innovativa che andava affermandosi proprio in quegli anni, la corrente “neopompeiana” di ispirazione storica, alla quale lo stesso Bazzani aderì per qualche tempo, l’evoluzione definitiva del suo lavoro verso il vedutismo, il cui intento era quello di far rivivere nell’osservatore il fascino e l’emozione di una visita alla città antica. Un’ulteriore sezione è poi dedicata alle opere in cui Bazzani si cimentò con le tecniche del rilievo architettonico, un aspetto finora poco noto ma di grande interesse per la ricerca archeologica.

L’ultima parte del percorso, di carattere più tecnico, è, invece, dedicata alle metodologie oggi impiegate per la documentazione degli apparati decorativi nei progetti di ricerca e di formazione dell’Ateneo bolognese, dal rilievo fotogrammetrico alla ricostruzione tridimensionale, senza trascurare tecniche tradizionali come la tempera e l’acquerello per la ricostruzione della policromia originale delle pareti.

Il progetto espositivo viene, inoltre, arricchito da un importante “servizio permanente” a disposizione degli studiosi e del pubblico: un sito internet realizzato in collaborazione col CINECA, in cui saranno disponibili tutte le opere pompeiane di Bazzani, localizzate nella città antica e corredate di scheda illustrativa e confronto fotografico con la situazione attuale.

Con la mostra “Davvero! La Pompei di fine ‘800 nella pittura di Luigi Bazzani”, riparte, infine, il progetto di didattica “Un’aula in Fondazione”. Attraverso i tre percorsi modulati per ogni fascia d’età – La storia, Il mito e Il Colore – la proposta educativa si rivolge direttamente alle scuole della città offrendo la visita guidata alla mostra e il laboratorio di didattica dell’arte, ideati e realizzati entrambi per promuovere l’educazione allo sguardo, per comprendere e interpretare le immagini e le suggestioni artistiche di Luigi Bazzani in particolare e, più in generale, dell’arte.

In occasione della mostra verrà realizzato un ampio catalogo riccamente illustrato, con contributi di specialisti di archeologia, storia dell’arte e restauro.

Dopo la tappa bolognese, la mostra proseguirà a Napoli presso il Museo Archeologico Nazionale, a partire dal 4 luglio 2013.

Letterati ferraresi

Mercoledì 27 marzo ore 17 – VETRINA LETTERARIA

Riccardo Roversi – 50 LETTERATI FERRARESI. Dal 1400 a oggi. (Este Edition, 2013)
Dialoga con l’Autore Giuliana Berengan
Questo volume antologizza 50 Letterati Ferraresi: nati, vissuti e scomparsi fra il 1424 e il 2013, riportati in ordine cronologico di nascita e, nei casi di coincidenza, di morte. Di ciascun autore è riprodotta anche l’immagine (disegno o stampa o incisione o busto o dipinto o fotografia), tranne in alcuni casi nei quali appare la copertina o il frontespizio di una loro opera letteraria.
Questi i 50 letterati presenti nell’antologia: Tito Vespasiano Strozzi, Nicolò Leoniceno, Ludovico Carbone, Matteo Maria Boiardo, Girolamo Savonarola, Giovanni Manardo, Antonio Tebaldeo, Ludovico Ariosto, Celio Calcagnini, Lilio Gregorio Giraldi, Antonio Musa Brasavola, Giambattista Giraldi Cinzio, Alberto Lollio, Olimpia Morata, Giambattista Pigna, Battista Guarini, Torquato Tasso, Giambattista Riccioli, Daniello Bartoli, Girolamo Baruffaldi, Gianandrea Barotti, Alfonso Varano, Antonio Frizzi, Leopoldo Cicognara, Giuseppe Agnelli, Maria Majocchi Plattis (Jolanda), Ferruccio Luppis, Corrado Govoni, Giuseppe Ravegnani, Filippo De Pisis, Ugo Malagù, Mario Roffi, Francesco Fuschini, Lanfranco Caretti, Franco Giovanelli, Bruno Pasini, Giorgio Bassani, Gaetano Tumiati, Canzio Vandelli, Giorgio Franceschini, Luciano Chiappini, Marta Malagutti Domeneghetti, Fabio Pittorru, Aldo Luppi, Giovanna Bemporad, Gianfranco Rossi, Dino Tebaldi, Franco Patruno, Lorenza Meletti, Stefano Tassina ri.
Appendice: Cieco da Ferrara, Temistocle Solera, Pietro Niccolini, Antonio Caggiano, Paolo Ravenna.

Nella terra del fiume

Mercoledì 27 marzo 2013 – ore 21.00 presso il Centro Multimediale di Vigarano Mainarda (Ferrara) si terrà un piacevole appuntamento tra narrativa e teatro. L’associazione culturale e teatrale Vox Ars attraverso i suoi attori darà voce a degli splendidi racconti sul “Fiume” scritti dall’autore Moreno Po.
Con il Patrocinio del Comune di Vigarano Mainarda in collaborazione con Biblioteca comunale.

I RACCONTI:

Prologo – Cronache dalla Terra del Fiume
D’acqua, di fuoco e d’aria: Il racconto del Fiume Piccolo
Passeggiando, un mattino: Il racconto del Fiume Grande
Saìdda e Maryàm: Il primo racconto di Margherita
Intermezzo – Di cibo e di serenità: Lettura come nutrimento dell’anima
Nodi

GLI ATTORI:
Angela Benazzi, Ilaria Pezzetti, Irene Sitta, Giuseppe Tretola, Lorenzo Guandalini, Massimo Gamberoni, Nicola Scaglianti, Roberto Scaglianti, Simonetta Malaguti.

Ingresso Libero – www.voxars.itwww.piuemilia.it
Info: 342 0577224

Le terre del duca

Martedì 26 marzo ore 17 – INVITO ALLA LETTURA

Angela Ghinato – LE TERRE DEL DUCA
La casa Massari nel territorio di Voghiera
(Nuova Edizione a cura della Deputazione Ferrarese di Storia Patria)
Dialogano con l’Autrice Franco Cazzola e Ottorino Bacilieri
Le storiche proprietà dell’antica famiglia Massari dislocate nel Comune di Voghiera sono l’oggetto di una ricerca pluriennale della studiosa ferrarese Angela Ghinato. Nomi di fondi come Boschetti, San Silvestro, Olmo, Motta, Putta, Panfilia, Consumata, Cavallara, Cerva, Setta e tanti altri che ricorrono nei documenti d’archvio analizzati, sono ancora oggi ben identificabili nelle campagne. Investigare la storia delle proprietà Massari significa risalire alle radici di una comunità, e apprendere nuove informazioni sulla vita recente della ex reggia estense di Voghiera. La lungimiranza degli ultimi membri della famiglia Massari, e in particolare della baronessa Maria Teresa, sposata Ricasoli, ha consentito la conservazione delle memorie di famiglia depositandole all’Archivio di Stato di Ferrara, consentendoci così di poter accedere ad un patrimonio storico prezioso e sino ad ora inedito.
Lo studio della Ghinato è stato pubblicato nel volume “Le terre del Duca”, edito da Arstudio per conto del Comune di Voghiera e quindi inserito per il suo valore storico nella prestigiosa serie delle pubblicazioni della Deputazione Provinciale di Storia Patria
A cura della Deputazione di Storia Patria di Ferrara