Lo scandalo della Costituzione

Fonte: Sfero


L’articolo 21 della Costituzione italiana recita:
“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.”
Da ieri la vicequestore di Roma è sotto procedimento disciplinare, su sollecitazione diretta della ministra protempore degli Interni per aver mosso obiezioni ad una recente legge dello stato, durante una manifestazione pubblica.
NB: Da parte della vicequestore non c’è stato alcun atto contrario ai propri doveri d’ufficio. Era fuori servizio, presente ad una manifestazione come cittadina italiana, ed ha espresso una motivata contestazione ad una legge recentemente approvata. A ciò la ministra ha replicato che si trattava di “affermazioni gravissime” mentre i giornali hanno tempestivamente informato la vicequestore di essere oggetto di una procedura sanzionatoria.
Da mesi decine di medici che hanno contestato le linee guida nazionali di cura sul Covid e che hanno promosso (con successo) in scienza e coscienza alternative scientificamente corroborate vengono sottoposti a sanzioni disciplinari, sospensioni dall’esercizio della professione, minacce di radiazione dall’albo.
NB: Ciò non avviene sulla base di denunce o lamentele da parte dei pazienti curati. No, il punto è che invece di tutelare i propri membri da aggressioni e discredito, l’Ordine dei Medici ha promosso motu proprio una reprimenda ed un’operazione di discredito verso quei medici, motivata da un disaccordo di merito su un oggetto (le cure Covid) su cui non esistono conoscenze consolidate.
Recentemente intellettuali stimati e di peso, da Alessandro Barbero a Massimo Cacciari, da Franco Cardini a Luciano Canfora passando per Giorgio Agamben, nell’istante in cui hanno osato prendere posizione contro la strategia governativa del Green Pass sono stati bullizzati dai quotidiani nazionali e trattati come pupazzi e minus habens da una pletora di quaquaraquà da prima serata.
Nel frattempo, e da tempo, gli unici spazi di dibattito pubblico rimasti sono assegnati a piazze virtuali governate da gruppi privati, che esercitano le proprie censure in forme inappellabili, opache e al di fuori di ogni controllo. I motori di ricerca reindirizzano ricerche su temi relati alla pandemia, rinviando alle fonti ufficiali, perché non avrai altra verità al di fuori di me.

leggi tutto su https://www.ariannaeditrice.it/articoli/c-era-una-volta-la-democrazia

Non è un paese per badanti

Se da anni nessuno ha più l’ardire di denunciare che quelle avide mercenarie rubano il lavoro alle italiane, adesso ha fatto la sua comparsa un nuovo argomento impiegato per intaccarne la reputazione: gran parte delle badanti ha rifiutato il vaccino, molte che si sono sottoposte alla prima dose per tornare in patria per visitare le famiglie, non vogliono subire la seconda e men che mai la terza, a costo di non ottenere il green pass che autorizza la prosecuzione del rapporto di lavoro.

In alcune aree del paese, nei circoli e nei caffè dove si ritrovano il giovedì o la domenica, il malumore si è trasformato nella decisione collettiva di non subire l’obbligo a costo di rientrare in patria, a costo di mettersi in aspettativa in attesa che le autorità tornino sulle loro scellerate decisioni.

estratto da https://ilsimplicissimus2.com/2021/09/25/non-e-un-paese-per-badanti-155270/

Elite contro popolo

L’ultima volta che mi sono interessato di politica è stato 5 anni fa (2016) durante il dibattito per la riforma della Costituzione, voluta fortemente da Matteo Renzi.
Fu un’esperienza positiva e, per molti versi, entusiasmante. La nostra Costituzione era sotto attacco da parte delle élite economiche internazionali. In particolare JP Morgan aveva espresso il suo dissenso nei confronti delle Costituzioni del sud Europa, definendole socialiste e cioè non neutrali ma politicamente orientate.
Il fronte del NO era compatto e attraversava i partiti favorevoli alla riforma da destra a sinistra. Gli italiani si schierarono in maggioranza a difesa della Costituzione. Preso atto della irriformabilità della Costituzione, le élite sembrano aver trovato la soluzione nel metterla fuori gioco, nel bypassarla in nome dell’emergenza. Per superare questo ostacolo si è ricorsi, fin dall’inizio della pandemia Covid, a strumenti capaci di oltrepassare il problema: D.P.C.M. e Decreti legge.
È vero che tali decreti per diventare definitivi dovrebbero essere tradotti in legge dal Parlamento, ma il trucco è stato presto aggirato: un D.P.C.M. o un Decreto legge non convertito decadono, ma basta sostituirli con un nuovo decreto e, alla scadenza un altro, sino a fare apparire questo sistema legittimo, sino a far penetrare il popolo in una nuova normalità . Quest’uso disinvolto è stato definito da giudici come Angelo Giorgianni uno “stupro della Costituzione”.
Il movimento che si sta formando contro il Green pass ha preso le mosse dai ricatti subiti dai cittadini sui luoghi di lavoro. Si tratta di violazioni gravissime dell’art. 3 della Costituzione che vieta ogni discriminazione.
Perché di fronte a questo provvedimento non c’è la stessa reazione attiva che c’è stata contro la riforma della Costituzione? Ho tentato di darmi una risposta ed essendo attivo nell’ambito della comunicazione questa risposta mi è stata data dai media, ma è una risposta estrema.
Come veterano della tv generalista non potevo non vedere come le reti RAI e commerciali ed i giornali fossero impegnati in un massiccio sforzo di propaganda. Si potrebbe rispondere che anche all’epoca di quel referendum la propaganda per il potere era preponderante, ma fu inutile. Qui però c’è qualcosa di diverso e questo qualcosa di diverso è la paura. Con la pandemia il dibattito si è spostato in campo sanitario. È bastato trasferire dalla politica alla sanità l’attenzione dell’elettorato, per ottenere quel consenso che sul piano politico non era possibile conseguire. Per l’essere umano, nella sua fragilità, la morte viene prima della Costituzione che perde importanza di fronte alla malattia. Si è trattato di un esperimento di ingegneria sociale basato su un movente fortissimo: la paura della morte.
Goebbels, teorico della propaganda nazista, interrogato sui metodi per conseguire il consenso popolare, è stato in merito chiarissimo: non si tratta di contenuti specifici, non si tratta di destra o di sinistra, in ogni caso il consenso si ottiene con la paura. Se un governo è in grado di promuovere la paura, il popolo obbedirà. Gli italiani stanno obbedendo. Aderendo alle richieste del governo ci spogliamo volontariamente di qualsiasi difesa nei confronti di un potere sempre più pervasivo.
In realtà le élite transnazionali stanno decidendo per noi e lo fanno ormai a carte scoperte, come se ritenessero già conseguita la vittoria. Sta a noi decidere se le loro scelte sono anche le nostre.
I documenti sono visibili a tutti.

Carlo Freccero

Lascio la Lega

Dopo una lunghissima e approfondita riflessione, sono giunta alla sofferta decisione di uscire dal partito nel quale sono stata eletta.
La mia scelta è maturata dopo mesi in cui i valori in cui credo fermamente – quelli dell’uguaglianza, della libertà individuale e della dignità umana – sono stati sempre più calpestati dai provvedimenti presi dal governo nazionale, di cui la Lega fa parte. Nonostante le rassicurazioni e le battaglie interne del nostro leader, sono passati decreti liberticidi e discriminatori che – a mio avviso – sono incompatibili con i principi fondamentali del nostro ordinamento.

Preso atto della scelta del Segretario di permanere in questo governo qualunque atto esso compia, assunta anche in considerazione della volontà in tal senso prevalente dei ministri e governatori della Lega, ritengo che sia oggi un fatto di coerenza con i miei valori e di rispetto per i miei elettori ma anche per i miei colleghi di partito, fare un passo indietro e smettere di farne parte.

Non intendo infatti creare ulteriori imbarazzi o problemi al Segretario federale o ad altri con le mie dichiarazioni o iniziative dissonanti rispetto alla linea indicata dal vertice.

Ringrazio Matteo Salvini per le battaglie che continua a combattere nel suo delicato e difficile ruolo, nonché per lo spazio concessomi, senza mai censurare le mie personali opinioni. Restano immutate la mia stima ed affetto per lui e per tutti i miei colleghi, con i quali continuerò a lavorare da esterna, ove possibile, con lo stesso spirito di collaborazione e lealtà, pur nel rispetto prioritario dei parametri etici che la mia coscienza mi impone.

Ringrazio anche il Segretario Regionale siciliano On. Nino Minardo, galantuomo con cui ho sempre avuto rapporti di reciproca stima e lealtà.
Resterò membro del gruppo Identità e Democrazia al Parlamento Europeo, ma rimarrò fuori da altre collocazioni partitiche per poter svolgere nella massima indipendenza e sotto la mia personale responsabilità il mio ruolo politico in difesa della minoranza degli Italiani oggi etichettati come “no-vax”, gravemente discriminati e attaccati nel nostro Paese, e di tutti coloro che credono ancora nei valori della nostra Costituzione repubblicana, che pongono al centro il rispetto dei diritti umani per tutti i cittadini.

https://www.francescadonato.eu/lascio-la-lega/

Normale?

(Andrea Zhok) – In questa sorta di incubo orwelliano in cui “La guerra è pace; La libertà è schiavitù; L’ignoranza è forza” capita di notare che le poche pallide (e probabilmente opportunistiche) difese dell’autodeterminazione sul proprio corpo – proprio le basi del diritto – sono affidate a personaggi di destra.

Ora, che destra e sinistra siano da tempo stemmini per i gonzi è, o dovrebbe essere, noto. E tuttavia so che c’è gente che ancora vi si richiama, e so dunque che c’è anche gente che si pensa “di sinistra”. Ecco, a quelli silenti e pacificati tra questi, nella situazione attuale, chiedo: Ma a voi, che l’accesso alla scuola o al lavoro sia condizionato al possesso di una tessera (che non dà alcuna garanzia sanitaria) pare un dettaglio?

Vi pare normale vivere in un contesto in cui il segretario del maggior partito “progressista” chiede che chi non è munito di GP non acceda alle urne, e afferma che “chi è ambiguo” – cioè non batte i tacchi con abbastanza entusiasmo – “è contro la salute degli italiani”?

Vi pare normale che il direttore “progressista” di un giornale chieda di escludere chi non si vaccina dalla vita civile e chieda di boicottare i docenti che si sono espressi contro il GP?

Vi pare normale che, senza uno straccio di evidenza scientifica, donne incinte che non trovano un medico compiacente vengano forzate a vaccinarsi, pena la perdita del posto di lavoro (es.: insegnanti precarie)?

Vi pare normale che un presidio sanitario come il tampone, che serve a garantire di non essere contagiosi, abbia i costi più alti d’Europa, costi dagli 8 ai 15 euro (quelli convenzionati), e dunque selezioni sulla base del portafoglio chi può iterarlo e chi no?

Vi pare normale che in caso di quarantena in una classe i ragazzi vaccinati tornino in classe dopo una settimana, i non vaccinati dopo 10 giorni? (Nei non vaccinati il virus resta nascosto agli esami per 3 giorni in più? Ve l’ha detto Burioni?)

Vi pare normale che ogni giorno in prima pagina su qualche giornale nazionale venga messa l’immagine agonizzante di qualche morto per Covid non vaccinato, con postille che variano da “alla fine si è pentito” a “ha perseverato nell’eresia fino alla fine”. (Quelli che, santo cielo la privacy).

Vi pare normale che post aventi per oggetto i vaccini vengano rediretti (o senz’altro bloccati) dai social, che link ad articoli scientifici vengano sospesi o resi inaccessibili dai motori di ricerca?

Vi pare normale che dopo decenni di chiacchiere sull’”Inclusione”, sulla “non stigmatizzazione”, sul “bullismo” un ministro dell’Istruzione possa proporre di condizionare la possibilità di togliere la mascherina in classe all’accertamento che tutti siano vaccinati?

E si potrebbe continuare per giorni.

Se tutto questo vi pare normale, se non si crea neanche una grinza nelle vostre opinioni, se restate serenamente seduti “dalla parte del giusto” lieti di aver lasciato fuori dalla porta quegli altri, i refrattari, i dubbiosi, i renitenti, beh, ho una bella notizia per voi. Dopo anni in cui vi siete affaticati, in cui avete lanciato allarmi, in cui avete aguzzato gli occhi alla ricerca dei criptofascisti, finalmente le vostre fatiche sono finite. Non dovete più sforzarvi, li avete trovati, e sono gli stessi che vi guardano al mattino dallo specchio.

Virus fascista

A chi abbia un occhio abituato al senso dei numeri una cosa appare chiara : non abbiamo alcuna possibilità di comparare seriamente i rischi per la salute posti dal Covid e le gravi conseguenze sociali delle misure prescritte dall’altro, possiamo solo dire che queste ultime sono state attuate in modo caotico, opaco se non truffaldino e autoritario. Tutte le decisioni sono state prese aggirando la separazione dei poteri ed eliminando ogni istanza democratica e quindi ogni controllo democratico e responsabilità democratici. Dunque visto che le misure di contenimento ribadite e fallite in continuazione non sono servite a nulla, mentre l’obiettivo di distruzione della democrazia è riuscito pienamente si direbbe che siamo in presenza di un virus fascista. Il quale ha anche dettato una misura del tutto inedita nella storia conosciuta: ovvero il divieto di cura.

leggi tutto su https://ilsimplicissimus2.com/2021/09/15/il-virus-della-regressione/

Primo giorno di scuola

Morire di sanità

Ma siccome non si deve disturbare il manovratore è meglio non dar retta agli antagonisti prestati alla militanza novax, è preferibile tacere sul passato: negli ultimi 10 anni sono stati chiusi 173 ospedali, il 15% della dotazione,  ridotto il personale sanitario di quasi il 7% come  le strutture per l’assistenza specialistica ambulatoriale passate dalle 9.635 nel 2010 alle 8.798 attuali. E meglio ancora è non occuparsi del presente e meno che mai del futuro, quello che si sta preparando con le linee direttrici della spesa sanitaria ipotizzate grazie al gruzzolo del Recovery Fund, 20 miliardi principalmente destinati all’incremento della digitalizzazione del settore, alla creazione di “aziende” territoriali con impronta privatistica per l’assistenza in strutture ad hoc grazie alle “reti di prossimità”, ben viste dal welfare aziendale e soprattutto alla telemedicina, in modo da cancellare qualsiasi forma di relazione umana nel rapporto tra operatori sanitari  e pazienti.

E non conforta prendere atto delle “tendenze” della spesa sanitaria, che riconferma l’ampia delega data alle regioni malgrado le loro prestazioni criminali, così come sono delineate   nel Documento di economia e finanza che nel sottolineare come nel 2020 la spesa sanitaria sia risultata pari a 123.474 milioni, con un tasso di incremento del 6,7 per cento rispetto al 2019, ha annunciato che è finita l’epoca delle vacche grasse e che ci sarà un assestamento post Covid, che prevede nel triennio 2022-2024, un decremento   ad un tasso medio annuo dello 0,7 per cento, quando nel 2022 verrà meno la necessità di affrontare “buona parte dei costi programmati per contrastare l’emergenza sanitaria”.

estratto da https://ilsimplicissimus2.com/2021/09/08/morire-di-sanita-154743/

Capire

Sarebbe bello che invece di offendere  e augurare la morte intubato a chi la pensa diversamente , qualcuno s’impegnasse a dare risposte concrete a queste domande  
“Vorrei solo capire perché per la Danimarca il 71% di vaccinati è un target sufficiente per togliere emergenza, green pass e tutto e da noi il 69% è ancora una tragedia. Vorrei capire perché in Inghilterra dal 19 luglio è stata tolta ogni restrizione e noi stiamo andando in arancione. Vorrei capire perché il ministero della salute britannico e quello israeliano ammettono che la maggioranza dei ricoveri siano tra i vaccinati, anche ricoveri gravi, e in Italia il dato non solo sia diverso, ma addirittura in totale controtendenza. Vorrei capire perché la metà degli stati USA ha bruciato le mascherine e reso facoltativa la campagna vaccinale, e non hanno subito (sono passati 6 mesi circa) alcuna tragedia collettiva. Vorrei capire perché a San Marino hanno fatto Sputnik e qua non vale e là non è morto nessuno, a quanto pare. Vorrei capire perché in Croazia sembra di essere nel 2019. Vorrei capire perché in Russia, con il 30% di vaccinati i dati non sono peggiori dei nostri. Vorrei capire come è possibile che i dati epidemiologici siano tanto peggiorati rispetto all’anno scorso con i 3/4 della popolazione vaccinata (è scomparsa l’immunità di gregge). Vorrei capire perché nelle mie limitate conoscenze so di una decina di persone vaccinate e ammalate e non conosco una persona ammalata di covid non vaccinata da almeno un anno. Vorrei capire perché nella severissima Francia, l’unica che segue l’Italia, i tamponi salivari vanno bene e qua no. Vorrei capire perché i medici tedeschi, o svizzeri, o inglesi, o americani, non solo hanno il diritto di non vaccinarsi, ma pubblicano anche articoli critici nei confronti della versione “dominante” dei fatti, e qua non solo è impossibile, ma si rischia la radiazione dall’ordine. Vorrei capire perché gli anticorpi monoclonali in Italia anziché essere dati nelle fasi precoci, come avviene all’estero, sono date solo in fin di vita, quando non c’è più nulla da fare. Vorrei capire se l’Italia ha il Ministro della Salute migliore del mondo, quello che ha capito tutto mentre gli altri non hanno capito nulla, o se le cose stanno al contrario. Non ho risposte, solo domande.”

Massimo Costa.  

A difesa del diritto alla salute

di NINO DI CICCO (RI Roma)Vedendo molti gioire alle proposte di negare le cure a chi non si vaccina, temo non sia abbastanza chiara una cosa. Qui non si tratta dei vaccini. E non si tratta nemmeno del Covid.Si tratta di un attacco frontale a uno dei pilastri fondanti della nostra società e della nostra Costituzione: la salute come diritto universale. Si tratta della spallata finale (preparata con vent’anni di tagli) al Sistema Sanitario Nazionale, verso una sanità privata in cui chi ha i soldi si cura e chi non li ha crepa.Un giorno sarà chiaro a tutti. Quel giorno venite a cercarci, ci troverete dove siamo sempre stati: a difesa del diritto universale alla salute, che può essere garantito solo da un sistema sanitario pubblico e gratuito. Per tutti.