Zombie

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/10/30/halloween-2014-zombie-cinema-george-romero-danny-boyle/1180169/

La verve distruttrice dell’attuale governo e la irridente noncuranza con cui questa viene esternata hanno lasciato attoniti molti analisti, la abolizione del Senato, la cancellazione dell’articolo 18, i Jobs Act, la proposta del TFR in busta paga, sono soltanto alcune delle” amenità ” che l’esecutivo ha voluto (o vorrà) ad ogni costo imporre ad un popolo italiano che e’ apparso quasi indifferente, come se le ” riforme” fossero un male ineluttabile o, meglio ancora, come se esse riguardassero genti lontane e sconosciute.

Ciò che stupisce e’ dunque, da un lato l’atteggiamento beffardo del premier che nelle sue esternazioni ostenta, incurante di eventuali reazioni popolari, la volontà di voler falciare diritti e tutele reputate fino a ieri sacrosante ed inviolabili, dall’altro la passività delle masse che davanti al più che evidente pericolo, continuano imperterrite ad appassionarsi più che mai alle eterne manifestazioni della imbecillità collettiva (calcio, gossip, tv), abbandonando ogni prospettiva di equità e di ricostruzione civile.

In realtà Renzi non ha fatto altro che mietere le messi avvelenate, seminate e coltivate con cura certosina, negli ultimi venti anni. Egli raccoglie il frutto di un instancabile lavorio politico e mediatico che apparentemente demonizzava la sinistra ma in realtà isolava le categorie sociali aizzandole, quotidianamente, le une contro le altre, cancellava ogni sia pur misero relitto di identità culturale e civile, mitridatizzava il paese ad ogni nefandezza morale e ad ogni disprezzo verso il lavoro, mentre esaltava l’ignoranza più bieca, divinizzava e ” normalizzava” ogni stortura e ogni bassezza.

Ora tutto questo e’ compiuto’ e Renzi può scorrazzare impunemente in ogni campo senza far mistero della sua alleanza con il distruttore Berlusconi, senza far mistero del suo scherno nei confronti di un non popolo che, mentre crede di ostentare una indifferenza cinica, in realtà appare soltanto regredito ad uno stadio di preoccupante, incivile, stupidità.

Orlando Orlandi in http://www.appelloalpopolo.it/?p=12270

Sensi di colpa

Ogni tanto si legge di qualcuno che ha sensi di colpa nei confronti degli immigrati perché noi avremmo depredato le loro terre di origine; a mio modesto parere questo vale tuttora per altri popoli ben più colonialisti di noi che, in ogni caso abbiamo fatto anche qualcosa di positivo:

http://www.bondeno.com/2012/10/26/documentario-su-giovanni-bersani/

http://eblog.emilbanca.it/?p=4902

Nel 1967 Papa Paolo VI diede alla stampe l’Enciclica Populorum Progressio dove si denunciava l’aggravarsi della differenza tra ricchi e poveri e si chiedeva al Mondo di prendersi cura del benessere di tutti. Il Papa chiedeva l’istituzione di un fondo mondiale in favore dei Paesi poveri, io, a Bologna, preparai una legge sulla cooperazione internazionale che poi fu approvata anche dal Parlamento Europeo. Legge che ancora oggi è il principale strumento di finanziamento dei progetti nei Paesi in via di sviluppo. La legge arrivò nel 1971, un anno dopo a Bologna partì l’avventura del CEFA. E non poteva che nascere qui. In un contesto sociale molto attivo, legato alla cooperazione, con alcuni legami forti con l’Africa. E non dimentichiamo che Bologna è stata la prima città del mondo che ha abolito la schiavitù, ben sei secoli prima della Guerra Civile Americana.

Ricominciare dal futuro

Abbiamo tentato di dirlo, totalmente inascoltati, nella manifestazione post-terremoto del settembre 2012; una lettera pervenuta in redazione del consigliere PD Livio Poletti sembrerebbe ribadirlo:

Grazie alla candidatura di Alan Fabbri alla Presidenza della Regione Emilia Romagna la vita della giunta comunale di Bondeno pare essersi fermata. Proclami a parte la problematica è evidente: una volta che Alan Fabbri avrà preso il treno per Bologna, la destra bondenese non ha avrà candidati spendibili da proporre per le elezioni amministrative successive alle sue dimissioni, con buona pace di chi vedeva in tale figura un segno di coerenza.

D’altro canto anche il Partito Democratico locale dopo la recente e pesante sconfitta elettorale pare non avere prodotto molto.

Occorrono personalità non solo in grado di rappresentare differenti realtà della società bondenese, ma capaci di interpretare un’idea di comunità che cresce e che guarda al futuro, inserita nel contesto che ci circonda.

Bondeno dopo la ricostruzione ha bisogno di rilancio. Per farlo necessita immediatamente di un progetto politico capace di coinvolgere personalità al di fuori dei partiti tradizionali, la parola d’ordine è aprirsi con concretezza ad un elettorato che ha sete di rinnovamento.

L’amministrazione che ha governato fino ad oggi Bondeno ha predisposto numerosi contenitori, è ora di salvare la parte buona che rimane e pensare ai contenuti. Dobbiamo andare oltre, serve quel qualcosa in più per valorizzare quello che oggi abbiamo.

E fin qui il discorso potrebbe anche essere condivisibile, peccato poi che la lettera si concluda con un appello a votare due candidati PD per il consiglio regionale.

Istanze soteriologiche

Il rischio della cronaca politica è quello di guardare con la lente di ingrandimento fenomeni vicini che, alla lunga, si rivelano poi meno importanti del previsto; ad ogni modo ci sembra di poter correre il rischio con un paio di elementi (uno locale e uno nazionale) che si sono presentati in questi giorni (l’articolo è del 20 ottobre e lo riproponiamo n.d.r).

Quello nazionale è la manifestazione della Lega a Milano, quello locale la candidatura per le regionali del sindaco leghista di Bondeno Alan Fabbri.

La Lega, a livello nazionale ha raggiunto il massimo del suo consenso elettorale nel 1996, col 1o% circa (cfr. http://it.wikipedia.org/wiki/Grafico_delle_elezioni_politiche_italiane), scendendo al 4% circa nel 2013; alle ultime europee ha avuto 5 seggi, che forse si uniranno a Marine Le Pen per formare un gruppo.

Nonostante questi piccoli numeri, Matteo Salvini è riuscito nell’impresa di riempire Piazza Duomo a Milano con circa centomila manifestanti (che l’opposizione ha immediatamente definito razzisti e fascisti).

A Bondeno poi i fatti li conosciamo tutti (vedi ad esempio http://www.bondeno.com/2014/05/29/lanomalia-di-bondeno/)e a questi si è aggiunta la  candidatura alle prossime regionali di novembre (di cui abbiamo parlato in un articolo successivo alla pubblicazione di questo).

Cosa dedurne?

Al di là di quello che potrà significare in termini elettorali, è evidente che Salvini ha saputo identificare con l’Euro e l’immigrazione due problemi prioritari per gli italiani (che lo siano e che la Lega abbia le soluzioni è “un altro paio di maniche”).

Quello che mi chiedo è se, all’atto pratico, i 18 parlamentari leghisti smetteranno di votare le leggi di Matteo Renzi e, per il locale, Alan Fabbri riuscirà a riportare l’ospedale a Bondeno (la sanità è di competenza regionale).

Nota:

Soteriologia

Enciclopedia Italiana

SOTERIOLOGIA. – È, come dice il nome (gr. σετηρία “salvezza” e λόγος), la “dottrina della salvezza”, intesa come parte fondamentale di una dottrina religiosa. Certo, se il termine “salvezza” si intenda in senso così lato da farvi rientrare tutte le concezioni relative alla sorte oltremondana degli uomini e alla liberazione dal male e dal peccato – liberazione e male-peccato intesi anche in senso puramente magico – si dovrà dire che l’idea di salvezza è centrale e fondamentale di qualsivoglia manifestazione del sentimento religioso

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Il teorema delle finestre rotte

Il nulla from fuori quadro on Vimeo.

Se si rompe un vetro in una finestra di un edificio e non viene riparato, saranno presto rotti tutti gli altri. Se una comunità presenta segni di deterioramento e questo è qualcosa che sembra non interessare  a nessuno, allora lì si genererà la criminalità. Se sono tollerati piccoli reati come parcheggio in luogo vietato, superamento del limite di velocità o passare col semaforo rosso, se questi piccoli “difetti” o errori non sono puniti, si svilupperanno “difetti maggiori” e poi i crimini più gravi.

Se parchi e altri spazi pubblici sono gradualmente danneggiati e nessuno interviene, questi luoghi saranno abbandonati dalla maggior parte delle persone (che smettono di uscire dalle loro case per paura di bande) e questi stessi spazi lasciati dalla comunità, saranno progressivamente occupati dai criminali.

http://www.unitresorrentina.org/foto/24-forum/85-la-teoria-delle-finestre-rotte

Zuccherifici, pastifici e feste di piazza

L’amaro epilogo della vicenda dell’ex zuccherificio di Bondeno è la conseguenza di una gestione davvero assurda delle ipotesi di riconversione dell’area di questi anni. Esprimo la mia solidarietà e la mia vicinanza ai dipendenti che sono stati licenziati da Fin Bieticola. L’idea di opporsi al licenziamento, se vi sono le condizioni, mi sembra da percorrere sino in fondo perché troppe cose non quadrano nella vicenda Bondeno. L’unica area dove non è stato fatto un progetto vero di riconversione, l’unico caso dove i dipendenti sono stati licenziati. Viene spontanea una semplice domanda: dove sono finiti e chi ha intascato i soldi della riconversione? Stiamo pagando sino in fondo gli sbagli e le scelte discutibili della proprietà, ma soprattutto l’incapacità dell’amministrazione comunale di affrontare, con sano realismo, i problemi sul tappeto. Solo cinque mesi fa Alan Fabbri andava ripetendo che vi sarebbero stati quattrocento posti di lavoro. A fine febbraio abbiamo assistito ad uno show, da pura campagna elettorale, ben orchestrato dall’amministrazione comunale, con l’apporto di Enumplan e Thomas Food nel quale ci spiegavano che nel 2016 vi sarebbero stati quattrocento dipendenti in fabbrica e si poteva cominciare ad inviare le richieste di assunzione. Dove sono finiti questi pifferai? Dove sono finiti i 100 milioni di € che erano solo una piccola parte dell’investimento? Cose da non credere, ma possibili solo a Bondeno. Alan Fabbri ha continuato per anni a sostenere che i debiti lasciati sul territorio da Enumplan fossero una questione tra privati. Ora cosa dirà sui licenziamenti? Continuerà a pensare solo ai propri interessi di bottega dimenticandosi di quelli del territorio e dell’intera comunità? I cittadini di Bondeno sono stati presi in giro dall’amministrazione comunale e da finti investitori. Le aziende di Bondeno, impegnate nella ristrutturazione della palazzina uffici, sono state truffate da Enumplan e vantano crediti per centinaia di migliaia di euro. Gli ultimi 14 dipendenti Italia Zuccheri sono stati licenziati. Peggio di così non poteva andare. Visti i risultati, vorrei capire da Alan Fabbri a cosa sono serviti i pranzi e le cene con Enumplan. O i vari viaggi in Svizzera. La responsabilità dell’amministrazione comunale di Bondeno in questa assurda vicenda è enorme. Un altro problema creato a Bondeno, ancora si perdono dei posti di lavoro. E quali sono le prospettive? Cosa fa il Sindaco? La popolazione cala mentre negli altri comuni dell’alto ferrarese aumenta. Il reddito complessivo diminuisce rispetto alla media provinciale. Questi sono i risultati dell’azione di governo di questi anni. Continuerà a dire che tutto questo è solo un problema tra privati?

Giovanni Nardini

Capogruppo PD Consiglio Comunale di Bondeno

Primo giorno di scuola

Il greco è ormai dimenticato…

Βατραχος τις εν λειμωνι συν τεκνοις καθ’ ησυχιαν υπνωσσει, χαιρων τη καλλιστη ημερα. Και βους τις ερχεται παρα τον λειμωνα και εγγυς του βατραχου βοσκεται. Ο βατραχος βλεπει συν μεγιστω θαυμασμω τον βουν και, φθονερος τω μεγεθει του ζωου, ερρωμενεστατα αναπνει τεινων το δερμα΄ επειτα τα τεκνα ερωτα΄. Τα τεκνα αποκρινονται΄. Ο βατραχος αναπνει πολυ ισχυποτερως και παλιν τα βατραχιδια ερωτα περι του μεγεθους, αλλα τα τεχνα αποκρινονται΄. Αφρων τη οργη ο βατραχος, ως μαλιστα δυναται, παλιν εμφυσα τους πνευμονας αλλα, της μεγιστης αναπνοης ενεκα, το σωμα διαρρηγνυται.

il latino e la filosofia sono in via di rottamazione…

Inops, potentem dum vult imitari, perit.

In prato quondam rana conspexit bovem

et tacta invidia tantae magnitudinis

rugosam inflavit pellem: tum natos suos

interrogavit, an bove esset latior.

Illi negarunt. Rursus intendit cutem

maiore nisu et simili quaesivit modo,

quis maior esset. Illi dixerunt bovem.

Novissime indignata dum vult validius

inflare sese, rupto iacuit corpore.

il mondo è in mano ad avventurieri ignoranti…

In una tiepida mattina di primavera , una rana e i suoi ranocchi stavano sulle tranquille acque di uno stagno .
D’improvviso arrivò un enorme bue che tranquillo brucava l’erba ai bordi dello stagno.
I ranocchi stupiti cominciarono a lodare la enormità di quell’animale.E a dir tutta la verità anche la stessa rana era molto meravigliata; tanto che le nacque in petto una certa invidia.
Pensava che forse avrebbe potuto diventare enorme come lui.
Così disse ai suoi piccini:- Voglio diventare enorme come lui, mi gonfierò d’ aria!!!
E la rana cominciò a gonfiarsi e a gonfiarsi così tanto, che tutta la pelle le tirava.
Chiedeva ai suoi ranocchi: – Sono grossa come il bue?
I Ranocchietti rispondevano. – No, mamma.
La rana raccolse tutte le sue forza e continuò a gonfiarsi.
Si gonfiò così tanto che finì per scoppiare.

de iis fabula narratur.

http://blog.edidablog.it/files/Image/maestrairrequietafoto%20/rana%20e%20bue018.jpg