Green pass e dissonanza cognitiva del popolo

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Fabrizio Valerio Bonanni Saraceno27 luglio 2021Green pass e dissonanza cognitiva del popolo

In questo ultimo periodo stiamo assistendo ad una offensiva inimmaginabile, da parte dell’attuale Esecutivo, con la sua forzatura nella somministrazione dei vaccini anti Covid-19. Gli ultimi provvedimenti legislativi hanno evidenziato l’aggressività e il tentativo impositivo da parte del Governo Draghi di indurre la popolazione italiana a vaccinarsi. Se non riguardasse un fatto così grave, che inerisce a un tema così vitale per la nostra salute e per la tutela dei nostri diritti costituzionali, oserei affermare, sarcasticamente, che ci troviamo di fronte alle “comiche finali”.

Purtroppo, non è né una sceneggiatura di un film comico o di fantascienza e tanto meno di un thriller, ma siamo di fronte ad una deriva incostituzionale, sia nel merito dei principi che il Governo in modo recidivo sta violando e sia per quanto riguarda la procedura legislativa che sta attuando per realizzare queste violazioni.

Il fatto che la quantità di vaccini acquistati dallo Stato italiano si avvicina alla sua scadenza di ottobre è ormai risaputo e per questo, il generale Francesco Paolo Figliuolo, acclamato come una sorta di “salvatore della Patria” si sta prodigando a incrementare il più possibile la somministrazione di questi vaccini. E per questo stesso motivo il presidente del Consiglio si sta prestando ad escogitare tutte le restrizioni possibili, per impedire la facoltà di scelta dei cittadini italiani riguardo al loro diritto di non essere obbligati a un determinato trattamento sanitario, appunto, se non per disposizione di legge (ex articolo 32 della Costituzione).

Tra le mie competenze professionali non rientrano certamente quelle mediche e tanto meno aspiro a millantarle, come al contrario molti cercano di fare, ma sicuramente nessun può impedirmi di informarmi e fare delle analisi su dati e fatti oggettivi al riguardo. Prima di tutto merita sindacare il metodo legislativo utilizzato dal Governo, ossia l’atto avente forza di legge legiferato in casi di necessità ed urgenza, il decreto-legge. Non solo non ci sono i presupposti per utilizzare il decreto-legge, in quanto non vi è nessun caso di necessità ed urgenza, tanto più che il livello della pandemia è sotto controllo e sotto i parametri considerati pericolosi per la salute pubblica.

Qualcuno avrà da obiettare che è stato prorogato lo stato di emergenza, ma anche questo è ingiustificato, visto che non solo non siamo in uno stato di guerra, unica condizione costituzionale che lo autorizzerebbe, ma attualmente non esiste neanche alcuna emergenza sanitaria, visto che l’Italia è di colore bianco in ciascuna sua regione. Quindi, siamo al cospetto di una evidente violazione della nostra Costituzione, il cui principale garante, ovvero il presidente della Repubblica, rimane completamente inerte di fronte a tale attentato alla Costituzione.

Inoltre, la legiferazione del provvedimentosovietico” e discriminatorio, nonché lesivo delle nostre libertà costituzionali, ossia il “Green pass”, tramite un nuovo decreto-legge che reitera l’introduzione di un provvedimento già presentato in un precedente decreto-legge decaduto, perché non convertito in legge entro 60 giorni con la maggioranza dei voti del Parlamento, come prevede la nostra Costituzione, determina la sua nullità.

Infatti, la lettera d dell’articolo 15 della legge numero 400 del 23 agosto del 1988, stabilisce che “il Governo non può, mediante decreto-legge… d) regolare i rapporti giuridici sorti sulla base dei decreti non convertiti. L’unico modo per legiferare un provvedimento precedentemente inserito in un decreto-legge non convertito in legge e quindi decaduto è farlo approvare dal Parlamento, inserendolo in una legge ordinaria.

Inoltre, entrando sempre nel merito del provvedimento che istituisce il “Green pass”, si evince la non conoscenza e comunque la mancanza di rispetto della normativa europea, nel passaggio in cui prevede che siano i titolari degli esercizi commerciali a richiedere la visione e il controllo di tale documento, non sapendo o fingendo di non sapere che questo non è possibile, perché violerebbe il nuovo Regolamento europeo sul trattamento dei dati sensibili e personali (Gdpr), visto che solo un pubblico ufficiale può esercitare tale funzione.

Quindi, anche per questo motivo, il provvedimento in parola risulterebbe nullo. A questo punto, c’è da considerare se questo provvedimento non serva solo a terrorizzare e velocizzare le somministrazioni dei vaccini, da smaltire prima che a ottobre scadano, perché sarebbe impensabile che Mario Draghi e la sua maggioranza non sapessero o non fossero venuti a conoscenza di questa ulteriore violazione del Gdpr.

Dunque, passando all’analisi del merito del “Green pass”, risulta alquanto sconcertante che Draghi l’abbia presentato come l’unico modo per salvare la popolazione dalla morte per Covid-19, in quanto sostiene che solo con la vaccinazione, per cui il “Green pass” verrà rilasciato, gli italiani saranno immuni sia dal contagio che dal contagiare gli altri e anche dal morire a causa di tale virus, tutto ciò senza alcuna documentazione scientifica mostrata e dimostrata al riguardo da dati certi e determinati in un tempo scientificamente plausibile.

Perfino il ministro alle Infrastrutture e Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, ha smentito lo stesso Draghi, durante un suo intervento in una puntata della trasmissione televisiva “Porta a Porta” della Rai, in cui ha affermato che chi si vaccina può comunque contagiare gli altri, lasciando interdetto lo stesso presentatore Bruno Vespa.

leggi tutto su http://www.opinione.it/politica/2021/07/27/fabrizio-valerio-bonanni-saraceno_green-pass-popolo-covid-virus-trattamento-sanitario/

Le nuove SS

Se vogliamo, è anche un effetto del governo Draghi: non potendo gestire e nemmeno disputare sul recovery plan e non potendo guidare direttamente il paese, la politica regredisce a uno stato puerile e biologico, si fa disputa adolescenziale sul sesso e sulla salute, su cui si impianta la nuova ideologia da passeggio dei nostri giorni.

Ma guardando la nuova deriva politica rispetto agli scenari globali il quadro che se ne ricava è il seguente: la democrazia e lo spazio della politica sono ridotti ai temi biologici, si può negoziare sui confini della biologia in relazione alla vita delle persone e la loro immunità. Mentre la direzione dei processi macroeconomici e sociali è rigorosamente al di fuori della loro portata, esula dagli spazi della politica e della democrazia, è affidata a gruppi, figure, esecutori e mandanti che detengono il potere decisionale. Non una battaglia investe il modello sociale di sviluppo, il capitalismo globale e i temi della sovranità o della vita economica e lavorativa. Tutto si riduce al rione sanità e politica vuol dire oggi difendere oppure offendere gay, lesbiche trans, migranti e neri. Non è dato un diverso pensiero, una diversa prospettiva. È su quei temi che si battezza o di sbattezza il genere umano e la cittadinanza, per usare un’espressione dell’ultima teologa del lgbtqrfgsjpnkx (scusate, ma non ricordo più a che consonanti si è arrivati per definire la razza eletta e protetta). Per tutelare il nuovo razzismo scendono in campo le nuove SS, Sesso & Sanità…

Marcello Veneziani

https://www.ariannaeditrice.it/articoli/il-razzismo-sanitario

Misteri

Anche stavolta un discorso che dovrebbe interessare tutti gli italiani è letto quasi esclusivamente negli USA; eppure ” vista la corrività della classe medica nel tenere bordone alla narrazione pandemica anche nei suoi tratti più incoerenti, nemmeno accorgendosi che così facendo si va semplicemente suicidando”

Io cerco di non usare mai parole il cui senso sia incomprensibile al mio lettore medio, infatti la frase tra virgolette è tratta da https://ilsimplicissimus2.com/2021/07/21/lettera-reazione-avversa, un blog che io leggo quotidianamente e vi consiglio

Sorpresa!

Sorpresa: adesso l’influenza appare dieci volte più pericolosa del Covid, mentre le nuovi varianti del coronavirus diventano sempre più deboli e meno pericolose.

leggi tutto su https://ilsimplicissimus2.com/2021/07/20/influenza-covid-153177/

N.d.R. La cosa sconvolgente è che la vulgata televisiva sta cercando di far passare l’idea che la colpa dei contagi sia dei non vaccinati!

Lo smentisce la Casa Bianca ( Leggi il commento sotto)

Correva il 2013…

Nella mattinata di giovedi 19 settembre 2013 il Consiglio dei Ministri, su proposta del presidente del Consiglio, Enrico Letta, e dei ministri degli Affari Esteri, Emma Bonino, e dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, ha approvato il piano ‘Destinazione Italia’, un progetto che punta ad attirare gli investimenti esteri e a favorire la competitività delle imprese italiane.”

Per 20 anni gli imbecilli (o i complici) hanno ripetuto il mantra dell’investimento estero. Il magico investimento attratto. Quello che arriva a sanare ogni problema. Come se gli italiani fossero tutti degli idioti improduttivi in cerca di un padrone. Come se la ex quarta potenza industriale fosse stata creata dal nulla con un poderoso investimento “estero” e non da un economia di stato.

In realtà poi l’investimento estero di cui parlano tutti non è altro che un fondo speculativo che acquisisce la concorrenza in Italia, sfrutta quel che può e poi appena possibile chiude tutto e porta i macchinari all’estero dove costa di meno produrre o smaltire il metallo.

* D’altronde se controlli un monopolio creando la scarsità si alzano i profitti. Ecco il senso del “investimento estero”. Poi 8 anni dopo il responsabile si lamenta della “assurda situazione” che “si è creata”. Capite, si è creata la situazione da sola, non è colpa di un criminale che nel 2013 invece di studiare un piano industriale approvava un programma per attrarre investimenti esteri. Capito?

di ENRICO IAPOCE (RI Roma)

Le stagioni non sono più le stesse

In Germania 106 vittime della catastrofe ambientale ma il bilancio è provvisorio. Oltre mille dispersi. Situazione fuori controllo nelle aree colpite. Proteste ecologiste in 40 città.

Il Manifesto

Il dito e la diga

redattorecapocronaca

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il mitico eroe che salvò l’Olanda dall’inondazione tappando col suo dito una falla nella diga che protegge il paese dal mare soprastante

Una cosa però è certa: la diga proprio non c’è e qualcuno dovrebbe seriamente pensare a costruirla!

Ricerca

La ricerca risale al 1994 e costituisce un buon punto di partenza per il blog su Bondeno che fu lanciato in rete qualche anno dopo (gli archivi di questa versione partono dal 2009 e arrivano ad oggi)

La pubblicazione in PDF gratuita su Academia.edu ha raggiunto 108 visualizzazioni.

Sopravvivenza

Claudio Romiti09 luglio 2021La strategia politica dei chiusuristi

Sebbene si stia vivendo un lungo, estenuante paradosso di uno stato d’emergenza senza emergenza, i paladini delle chiusure difficilmente ci lasceranno vivere tranquilli nella prossima stagione fredda. Lo dimostra un recente intervento del ministro della Salute, Roberto Speranza, nel corso dei lavori della conferenza programmatica del Partito Socialista italiano.

“Il nostro Paese attraversa una fase diversa, la campagna di vaccinazione prosegue in modo positivo e ora la situazione è cambiata favorevolmente” ha detto Speranza, aggiungendo però che “non dobbiamo assolutamente considerare vinta la sfida” contro il Coronavirus. Pertanto serve la “massima attenzione, anche alla luce di una presenza di nuove varianti che non ci fanno stare tranquilli. La partita è ancora tutta da giocare: l’epidemia non è chiusa”.

Quindi, malgrado la presenza dei vaccini e un lento ma inarrestabile processo di coadattamento tra il Sars-Cov-2 e l’essere umano, così come avviene per tutti i virus da millenni, ancora una volta uno dei più impresentabili membri dell’attuale Governo ci ricorda con voce melliflua che dobbiamo morire se non di Covid-19 sicuramente di rabbia repressa nel continuare a subire le conseguenze sociali, psicologiche ed economiche di una emergenza infinita senza emergenza.

Personalmente continuo a pensare che Speranza, al pari di tanti altri geni che stanno cavalcando la pandemia dal primo momento, stia portando avanti una strategia politica abbastanza semplice, direi quasi elementare. In soldoni, dopo essere riusciti a trasformare il contrasto a un virus a relativa bassa letalità in una sorta di Terza guerra mondiale – così definita persino dal presidente dell’Istat, Gian Carlo Blangiardo – i fautori di un regime sanitario di stampo orwelliano, i quali hanno imposto una sospensione senza precedenti delle garanzie costituzionali, la tireranno ancora per le lunghe prima di mollare l’osso delle nostre libertà. Probabilmente cercheranno di resistere con la tragica pagliacciata delle restrizioni fino a ridosso delle prossime elezioni parlamentari, così da potersi rivendere la loro grande vittoria contro un nemico ancora più letale dell’Armata Rossa.

Ed è per questo motivo, a mio parere, che il prode Speranza si porta avanti con il lavoro, attaccandosi in modo vergognosamente strumentale al tema delle varianti. Varianti che, vorrei ricordare, costituiscono una evoluzione normale per i virus in generale e per i Coronavirus in particolare, con la tendenza a selezionare i ceppi più “bravi” a replicarsi e anche meno letali proprio per adattarsi meglio all’ospite. Così sembra andare avanti il rapporto tra queste invisibili entità biologiche e l’uomo da millenni ma, a quanto pare, Speranza e i suoi soci del terrore diffuso ancora non lo sanno o fingono di non saperlo.

Nel frattempo non resta che goderci l’estate, in attesa della prossima campagna invernale di una insensata guerra sanitaria. Una guerra che oramai sul fronte delle cure e della profilassi sappiamo affrontare assai bene, ma non su quello delle necessarie scelte politiche. Scelte sciagurate che, nel caso di un terzo, insensato lockdown, risulterebbero catastrofiche.

http://www.opinione.it/editoriali/2021/07/09/claudio-romiti_strategia-politica-chiusuristi-speranza-emergenza-terrore-sanitario/

Eurotitanic

«La prima classe costa mille lire, la seconda cento, la terza dolore e spavento». Benvenuti in terza classe! Con il progetto di azzerare le emissioni nette di CO2 entro il 2050 l’Unione Europea sta perseguendo una politica folle. Avrete certo visto l’aggiornamento per le bollette del terzo trimestre 2021, vero? +10% l’energia elettrica e +15% il gas: e questo solo perché il Governo è intervenuto nottetempo con un decreto che smorza gli effetti più acuti, altrimenti gli aumenti sarebbero stati del 30% peggiori.

Ma le toppe a disposizione del Governo per tappare i buchi sono quasi finite. Il Green Deal europeo è una droga per il mercato industriale: l’UE gonfia a dismisura (e per decenni!) la domanda di beni di cui non dispone, provocando così un innalzamento dei prezzi in tutto il mondo. Ad esempio, perché mai il prezzo del litio dovrebbe scendere, quando la domanda prevista supera di 50 volte la produzione attuale? Per fare pannelli solari, pale eoliche, auto e batterie servono acciaio, alluminio, cobalto, terre rare, gomma, microprocessori.

Tutto da importare, quasi tutto dalla Cina. Perché mai il prezzo dell’acciaio dovrebbe scendere, quando ne servirà dieci volte tanto? Poi l’Europa vuole fare l’acciaio verde, usando energie rinnovabili. E quanto costerà l’acciaio fatto così? E il bonus 110%? Gonfia la domanda, gonfia i prezzi: chi paga? Lo sapete già. Con il Green Deal dovremo pagare fatture stratosferiche alla Cina, e poi dovremo pure restituire i soldi del Recovery Fund. Parlatemi ancora di debito buono e debito cattivo! A Washington hanno capito che il Green Deal si tradurrà in un immenso travaso di fiumi di denaro europeo verso la Cina e sono preoccupati che ciò ne accresca la posizione già abbondantemente dominante.

L’aumento generalizzato dei prezzi dei beni industriali utili al Green Deal si sta già mangiando il valore dei fondi stanziati: se prima con quei soldi potevi comprare 100, ora puoi comprare 80. Domani? Il 14 luglio la Commissione presenterà il progetto di allargamento del sistema ETS alle importazioni e ai consumi di benzina e gas per riscaldamento.

Un’altra bastonata per i cittadini, senza senso, senza cognizione. Con il preciso intento di nuocere, non curandosi delle conseguenze. L’esigenza del blocco finanziario-industriale tedesco di creare nuovi mercati per i propri prodotti creerà un effetto domino spaventoso.

Aumenti generalizzati che faranno innalzare il costo della vita, mentre i salari sono sempre più depressi. Al minimo accenno reale di inflazione i soliti virtuosi tedeschi e i loro satelliti chiederanno l’aumento dei tassi, facendo esplodere (ancora di più) il debito, privato e pubblico. La legge di stabilità 2022 per il 2023 segnerà l’inizio del piano di rientro del debito, esploso con il Covid: significa che tra UN ANNO si inizierà a discutere di come abbattere il debito (mentre già Draghi si è impegnato a rientrare del deficit per il 2022).

A Bruxelles c’è un gruppo di PAZZI fuori controllo che si fa chiamare Commissione Europea. Ci faranno schiantare a duecento all’ora contro una montagna, che è ciò che fa la Germania ciclicamente. Per la nostra salvezza dovremmo lasciar andare questi folli per la loro strada.

Fonte: https://appelloalpopolo.it/?p=65996

E quale è il problema del parlamento italiano? Il ddl Zan!

La nuova scuola

Il ruolo principale della scuola secondo le autorità europee non è più quello di trasmettere saperi “socratici” basati sul dialogo e sul senso critico ma, spiega la Commissione Europea, di “dare la priorità allo sviluppo delle competenze professionali e sociali, per un miglior adattamento dei lavoratori al- le evoluzioni del mercato del lavoro”. Al Summit di Lisbona del 2000 si invocano le nuove competenze di base relative alle tecnologie dell’informazione, alla comunicazione nella lingua madre e nelle lingue straniere, a una cultura tecnologica, allo spirito d’impresa e alle attitudini sociali; ove si precisa che non si tratta di discipline come le abbiamo conosciute a scuola, bensì di “vasti domini di conoscenze e di competenze, tutti interdisciplina- ri”. Lo stesso documento chiarisce quali siano le competenze sociali (“fidu- cia in sé stessi, indipendenza, attitudine ad assumersi rischi”) e le compe- tenze imprenditoriali (“capacità dell’individuo di superarsi nel campo pro- fessionale”, “attitudine a diversificare le attività d’impresa”, formazione permanente). …
Poiché ciascun individuo è destinato a cambiare più volte la sua attività la- vorativa nel corso dell’esistenza, la scuola non deve più pretendere di con- segnare saperi, abilità e capacità definitive. Deve invece puntare sullo sviluppo di requisiti quali la capacità di apprendere, di scegliere, di cooperare, di risolvere problemi.
Il sistema dell’istruzione va allora disarticolato, privato del suo caratteristi- co impianto piramidale (nel quale ogni ciclo di studio aveva funzione propedeutica rispetto ai cicli successivi), per assumere una struttura modulare, fluida, finalizzata a favorire la crescita di autonomie individuali capaci di “riconversione professionale e di apertura alle evoluzioni dei saperi nel corso dell’intera vita” (Quadro di riferimento e linee guida della riforma, Luigi Berlinguer, 14 gennaio 1997): sembra di leggere un copia-incolla dai documenti della ERT e della Commissione Europea. …
Nel precedente sistema nazionale di Istruzione Pubblica i singoli istituti sco- lastici erano articolazioni settoriali e locali che venivano dirette per disci- pline, contenuti e finalità dall’organismo centrale. La modernizzazione dell’Italia, condotta a tutto campo dal ceto politico della sinistra di gover- no, significa per la scuola la sostituzione di quel sistema con un modello in cui ogni singolo istituto scolastico progetta sé stesso. …
Fino a quando è esistito il sistema della scuola pubblica nazionale, gli inse- gnanti venivano selezionati in base a titoli di studio uguali per tutti, diplomi con valore legale e concorsi nazionali. Dopo lo smantellamento del sistema pubblico, è evidente che se ogni istituto si dà un POF (Piano Offerta Formativa) si deve dotare degli insegnanti funzionali a quel POF: quindi ogni scuola pubblica si comporta come quelle private, dovendo reperire finanzia- menti e scegliere insegnanti da proporre agli studenti-utenti.

Con la riforma i presidi diventano di colpo Dirigenti Scolastici: loro compito è quello di assicurare la gestione unitaria dell’istituzione, delle risorse stru- mentali e finanziarie e dei risultati del servizio. Ai DS vengono assegnati po- teri di direzione, di coordinamento e di valorizzazione delle risorse umane, sono titolari delle relazioni sindacali, possono avvalersi di docenti da loro individuati a cui delegare specifici compiti. Viene assegnato loro anche “l’esercizio della libertà di scelta educativa delle famiglie”,(sic) mentre la scuola viene adeguata alle logiche di risparmio aziendale. …
Secondo le intenzioni dei riformatori come Berlinguer, e di Confindustria che li sostiene, la scuola deve preparare ai voleri dell’impresa neoliberale educando alla sottomissione e all’accettazione dell’esistente …
In quanto “responsabile delle scelte didattiche, formative, della valorizza- zione delle risorse umane e del merito dei docenti” (art. 7), il Dirigente elabora il PTOF Piano triennale dell’offerta formativa) “con l’eventuale coinvolgimento dei principali attori economici, sociali e culturali del territo- rio” (art.2), sceglie a sua discrezione i docenti dell’organico dell’autono- mia, valuta i docenti in prova (che ha facoltà di licenziare), stabilisce l’atti- vazione di eventuali insegnamenti opzionali e anche in base al rendimento dei loro studenti decide quali insegnanti premiare (il 5% del corpo docente in ogni scuola).
La “Buona Scuola” prevede inoltre l’alternanza scuola-lavoro (400 ore per il triennio degli istituti tecnici e professionali e 200 per quello dei licei) e, fin dal secondo anno di tutti gli indirizzi, la possibilità di accedere a una formazione aziendale tramite i contratti di apprendistato.

Fonte: Riconquistare l’Italia

Così mentre noi guardavamo da un’altra parte (ma noi lo facciamo sempre) in Europa ci hanno cambiato le regole del gioco…