Ci risiamo?

Perché certo, con l’economia  finanziaria mondiale che crolla, e con la Deutsche Bank che sta arrivando agli abissi  in cui implose  Lehmann,  non è proprio il caso di lanciare uno scontro distruttivo sulle banche italiane, che si ripercuoterebbe sulle tedesche. Una rabbiosa paralisi.

Il precipitare della Deutsche Bank ricalca sinistramente il crollo che si concluse col fallimento di Lehman Brothers nel 2008. In questa situazione, Berlino non può permettersi un attacco frontale contro le banche italiane, senza coinvolgeere la DB.

Ma  finalmente da una proposta tedesca  di Karsten Wendorff, economista  della Bundesbank,  quindi semi-ufficiale:

Siccome gli italiani “sono più ricchi dei tedeschi”, hanno più risparmio privato, “Roma deve obbligare gli italiani alla solidarietà”: prelevare il 20 per cento dei loro risparmi (non è una tassa patrimoniale, dice, ma  un prestito forzoso fruttifero)  con cui garantire metà del vecchio debito pubblico pari a 130%  del Pil.

Coincidenza singolare, un giorno prima di questo articolo apparso sulla Frankfurter Allgemeine Zeiung, la stampa italiana di regime già ventilava che il governo giallo-verde, per combattere lo spread,  avrebbe messo “una patrimoniale”,  un prelievo forzoso sui risparmi privati.  Anzi persino Marco Travaglio, in un  inedito, violentissimo e stranissimo attacco a Di Maio  “infantile e inadeguato” per aver osato criticare Mario Draghi, ne ha parlato. Conviene riportarne per intero il passo:

“…I 5 Stelle dovrebbero cambiare linguaggio e uscire dall’infantilismo che ieri ha portato Di Maio a mandare a quel paese Draghi, cioè l’unica autorità europea che non fa campagna elettorale contro l’Italia e tenta, per quel che può, di aiutarla. Dargliene atto e comportarsi di conseguenza, magari iniziando a pensare a una patrimoniale”.

Un fenomeno di telepatia?

Vediamo però la proposta tedesca  (qui 24 Ore che l’ha immediatamente ripresa e abbracciata):

https://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2018-10-27/il-piano-bundesbank-dimezzare-debito-italiano-155112.shtml?uuid=AECNJyWG

Gli italiani dovrebbero subire un prelievo del 20%   sui loro patrimoni   –  ma per avere in cambio cosa?  L’onore e il privilegio di restare  nell’euro. Ossia  nella situazione di dipendenza e freno alla crescita di oggi. Schiacciati  ancora da una moneta sopravvalutata  del 20%  che ci penalizza nell’export, e sotto il tallone della Commissione  Gauleiter germanica  e di una BCE che non ci garantisce in nulla, non ci serve in nulla,  ma ci obbliga a seguire  le “riforme”tedesche di austerità perpetua – per altri venti o trent’anni di mancata crescita, degrado industriale e disoccupazione.

http://edition.faz.net/faz-edition/wirtschaft/2018-10-27/9848cd9f220540145a090bf40f1d2c85/?GEPC=s3

Dall’altra parte l’economista della Bundesbank, credendo di farci una provocazione,  sta ammettendo che non abbiamo bisogno della UE né della BCE.  Potete fare tutto da soli, ci spiega, ridurvi da soli il debito pubblico – ma  ciò significa che non abbiamo alcun motivo di restare nell’euro.  Ci dice – come già Draghi – che la Banca Centrale Europea per noi non esiste – dunque dobbiamo farcene una nazionale.   Possiamo uscirne – non solo: ci conviene uscirne.

L’articolo Molti dicono alla Commissione UE: “Siete pazzi a sfidare l’Italia?” proviene da Blondet & Friends.

Ma li fate i compiti?

Questa lettera aperta è stata scritta da Maurizio Blondet che dice di essersi limitato ad un copia incolla di quello che si trova su twitter:

 Comincerei con un tweet di Gruido Crosetto:

Per cortesia, @matteosalvinimi, @luigidimaio, @GiuseppeConteIT, fatevi fare, da persone fidate, un quadro reale di cosa si sta addensando contro di noi sui mercati finanziari internazionali, di quale sarà il giudizio delle agenzie di rating e delle possibili conseguenze. Grazie

Vorrei  aggiungere all’indirizzo dei due, uno dei quali ho votato:   mentre litigate sul condono (dove ha  ragione Di Maio) e per ripicca ponete 81 emendamenti sul decreto sicurezza (e qui ha ragione Salvini: sembra l’opposizione) avete perso di  vista il Nemico Principale, che è potente, ha tutti i mezzi e  le armi per schiacciarvi, a cominciare da una banca centrale nemica e quinte colonne nelle stanze dei bottoni –  che voi non avete ancora saputo occupare. Vi rendete conto che, se mandate gli italiani a questa guerra  con le eterne scarpe di cartone finite appesi a piazzale Loreto?  E magari non dai piddini che ve l’hanno giurata, ma  da  noi che vi abbiamo  votato.

Condono,   reddito di cittadinanza, no-legge Fornero non  sono stati un granché, sono venuti malcotti, diciamo.  Non danno crescita né sviluppo. D’accordo, erano nel contratto.   Ora per favore,  sotto l’incalzare dello spread,  volete occuparvi delle cose veramente urgenti  da fare subito come arma  contro le aggressioni dei mercati (ossia di Draghi e Berlino)?

La prima cosa, che dovevate  aver già fatto: abrogare le norme   criminali delle aste marginali sul debito pubblico, per cui lo Stato paga il 3-4 per cento di interessi a investitori che erano disposti a comprare i nostri titoli di debito da 1. E’ un trucco criminale inventato da Andreatta e Ciampi che aumenta inutilmente i costo del nostro debito pubblico a solo vantaggio degli speculatori.

Se non sapete  di cosa si tratta, Salvini e Di Maio, perché distratti da altro, leggetevi l’esortazione di Rinaldi e Dragoni che spiega  bene il problema:

https://scenarieconomici.it/si-cambi-subito-il-meccanismo-dasta-dei-titoli-pubblici-di-f-dragoni-e-a-m-rinaldi/

Dopodiché proponete un decreto d’urgenza per cancellare questa criminale idiozia che non ha eguali nel mondo (e fanno di noi il popolo finanziariamente più stupido e aggirabile  che ci sia). Avete ricevuto in parlamento la maggioranza schiacciante: fate votare l’abolizione la cancellazione di questo trucco.   Al ministero di Tria dovrebbero darvi indicazioni sulla formulazione della abrogazione. E’ una legge che è  stata varata e approvata? Temo persino di no: che  sia una cosa impapocchiata fra Tesoro e Bankitalia, così tra amiconi. Come il famigerato  “divorzio” – la fine per la banca centrale di acquistare i Buoni del Tesoro eventualmente invenduti, facendo da calmiere agli interessi – non fu una legge approvata – e ancor meno discussa –  dal parlamento, ma, come dovreste sapere,   una lettera che Andreatta (Tesoro) scrisse a Ciampi (governatore), datata il  12 febbraio 1981.

Ora giustappunto, una  cosa urgente da fare è rendere nulla questa lettera. A rigore, non occorre nemmeno un voto del Parlamento;  visto che il divorzio non fu votato e non è legge,  basta una lettera di Tria a Visco che annulla quella del 1981. Lo farà Tria? Lo accetterà Visco?  Sarà interessante a vedersi.  E avrete  aggiustato il tiro sul Nemico Principale.

 

L’altra cosa da fare, con pari urgenza: offrire titoli del debito pubblico ai cittadini italiani, che hanno migliaia di miliardi di  risparmi inoperosi  –  invece di andarli a  piatire  ai “mercati  esteri”.  Avete buoni economisti, ed avete parlato di CIR, Conti Individuali di Risparmio da offrire ai  risparmiatori.

Ma “dal  2019  –   mentre lo spread sale ORA, minaccioso, e bisogna fare qualcosa sin da subito”: sto citando Guido Grossi,  l’esperto del problema, che vi dice: “Fra il 15 ottobre ed il 1 dicembre scadono 30 miliardi di BTP, che devono essere rinnovati. Fra il 12 ottobre ed il 30 novembre scadono anche 24 mld di BOT e 10 mld di CCT, attualmente posseduti da banche e fondi”.   Grossi  vi spiega cosa fare,  vi rimando all’articolo:

https://www.attivismo.info/lo-spread-sale-gettiamo-acqua-sul-fuoco/

Un altro twitterologo, Alberto Micalizzi,   vi dice:

SPREAD AI MASSIMI DA 5 ANNI – SOLUZIONE IN DUE MOSSE,

1) Cassa Depositi e Prestiti  in acquisto sistematico di BTP;

2) Tesoro emetta CCT ai risparmiatori attraverso il canale postale. Occorre farlo subito, senza tentennare e senza fare concessioni (fu l’errore di Berlusconi…).

Un altro:

I Minibot sarebbero un ottimo strumento di difesa contro lo spread (di P. Becchi e G. Palma)

I Minibot sarebbero un ottimo strumento di difesa contro lo spread (di P. Becchi e G. Palma)

https://scenarieconomici.it/i-minibot-sarebbero-un-ottimo-strumento-di-difesa-contro-lo-spread-di-p-becchi-e-g-palma/embed/#?secret=0TtNLEW2eq

Seguite il consiglio. E subito. Risparmierete così non i 56 milioni dei “tagli sui vitalizi” (briciole, di cui voi grillini avete fatto tanto tripudio:  si vede che pensate da “poveri”), ma le centinaia, forse migliaia.

Avete anche la maggioranza per abolire l’obbligo del pareggio di bilancio in costituzione, norma fatta d Monti  (ma anche da Giorgetti) per obbedienza servile ai tedeschi.

 

Mi sta venendo un dubbio:  ma siete capaci di fare quello che dovete, nel caso estremo? Di espulsione o di uscita dall’euro?  Avete in mano le leve per  attuare i controlli  sui capitali (ci sarà una fuga, anzi c’è già) contrastare il  congelamento dei conti alla greca che Draghi può attuare emettendo i leggendari minibot? Sapete come si fa? Savona sa come si fa, ma io mi domando:  la Banca d’Italia obbedirebbe? Il ministero del Tesoro ?  La Rai, che voi non controllate ancora? Saprete farlo capire all’opinione pubblica, terrorizzata dal subisso mediatico terroristico sullo spread,  impaurita  per i propri risparmi?

Non mi sembra proprio. La gente è lasciata in balia delle voci del terroristi interni: rischio-Italia, debito ingigantito e impagabile, bancarotta,  lira supervalutata, inflazione, miseria….

la lettera continua con i tecnicismi necessari non solo per superare la crisi, ma anche per far guadagnare i risparmiatori italiani, il guaio è che La RAI non lo dice, il ministro Tria non lo dice; e nemmeno va a Bruxelles a ritorcere che se noi abbiamo fatto “una deviazione senza precedenti” per 8 miliardini  di deficit, la Germania  e l’Olanda fanno deviazioni senza precedenti  di surplus che per normativa europea devono ridurre.

In conclusione, liberate la RAI e indirizzate le energie degli italiani senza perdere tempo a litigare tra voi!

https://www.maurizioblondet.it/a-salvini-e-di-maio-ma-voi-sapete-cosa-fare-e-come/

Salvini a Mosca

EDWARD CHESNOKOV Pur essendo una visita non ufficiale a Mosca , il vice primo ministro d’Italia Matteo Salvini ha portato condoglianze alle vittime del massacro nella Kerch Polytechnic College. Il vicepresidente del governo di Roma ha dichiarato a Mosca che l’Italia ha perso 20 miliardi di euro dalle sanzioni e ha promesso di adoperarsi per revocare le sanzioni “Esprimo la mia compassione per le famiglie delle vittime che sono cadute vittime dell’attacco di oggi al Kerch Polytechnic College”, ha detto il politico di 45 anni, parlando all’incontro di Mosca dell’associazione degli industriali italiani in Russia “Confindustria”. Salvini ha anche criticato duramente l’attuale ordinamento europeo e la politica di Bruxelles , che continua la sua inimicizia con Mosca: Vice Primo Ministro d’Italia Salvini – “KP”: I bambini sono pronti per essere ammessi a Kerch e in Italia, penserò a visitare la Crimea “. – È una situazione assurda. Ci sono pubblicazioni che scrivono che “Salvini viene in Russia perché è pagato”. Cazzate! Vengo in Russia per causa della vicinanza culturale dei nostri popoli. Noi [l’ Unione europea ] negli ultimi anni abbiamo finanziato l’ Ucraina per 15 miliardi di euro. Ora leggo con orrore che è possibile una guerra religiosa tra Russia e Ucraina. Quando le autorità secolari cercano di subordinare la chiesa a se stesse, non succede nulla di buono. Quando nel nome della promozione dei tuoi interessi commerciali inciti alla guerra religiosa, non succede nulla di buono. Sono stupito del fatto che la stampa italiana non ne scriva. L’Italia negli ultimi anni ha perso 20 miliardi di euro a causa della guerra delle sanzioni. Allo stesso tempo, altre – e non nostre – le imprese europee stanno aumentando la loro presenza nel mercato russo. L’Europa deve parlare in modo costruttivo! Nel 2018, tutti i problemi dovrebbero essere risolti dai negoziati, non dai carri armati. Ma ho avuto l’impressione che la dirigenza dell’UE sia pronta a proseguire sulla via delle sanzioni. Non mi va bene! Non c’è alcun senso nelle sanzioni. Da parte mia, farò di tutto per togliere le sanzioni più rapidamente “, ha promesso Salvini. – Gli italiani non hanno mai voltato le spalle alla Russia. Ora in questa sala ci sono rappresentanti di 500 imprese italiane che operano nella Federazione Russa . Quest’anno, in termini di scambi reciproci, speriamo di raggiungere l’importo di 30 miliardi di euro, il doppio rispetto a quello [immediatamente dopo l’inizio della guerra delle sanzioni] nel 2015 “, ha detto un altro ospite dell’evento, l’Ambasciatore della Repubblica in Russia, Pasquale Terracciano. Nota: Salvini ed il nuovo governo italiano potrebbero imprimere una svolta nelle relazioni tra la UE e la Russia e sottrarsi al ricatto degli ambienti anglo USA che perseguono una politica di ostilità e di distanza dalla Russia. L’occasione sarà quella di votare contro il rinnovo delle sanzioni da parte della UE. Se il governo italiano sarà compatto nel pronunciarsi, potrà finalmente rompere il fronte atlantista che persegue interessi estranei a quelli delle nazioni dell’Europa, come l’Italia, che vogliono ristabilire un rapporto di cooperazione con il grande paese euroasiatico. Fonte: Kp.ru/daily Traduzione e nota: Luciano Lago

https://www.controinformazione.info/salvini-a-mosca-basta-con-le-sanzioni-abbiamo-gia-perso-troppi-miliardi-per-seguire-la-ue/

Gli anni dell’ Edonismo Reaganiano

Se riuscite ancora a liberarvi della pubblicità, potete provare a leggere l’articolo dell’allora maitre à penser Roberto D’Agostino su La Stampa.

Erano gli anni immediatamente seguenti ai “bui anni ’70” trionfo, secondo il Corriere della Sera, del terrorismo e della disoccupazione.

L’economista Bagnai avvertiva già 6 mesi fa: “Una tecnica orwelliana, per riscrivere la storia e cambiare il futuro dei giovani: dare l’idea che quando l’Italia aveva autonomia monetaria e fiscale, le condizioni di vita dei suoi abitanti fossero disastrose (disoccupazione a due cifre, impoverimento ecc.). Non era così”…

http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/presto-economista-corriere-quotidiano-sbaglia-titolo-74749.htm

Che dire? Che in nome della “bellezza e intelligenza” l’Establishment che gode i piaceri, le ricchezze e i poteri del sistema attuale, è pronto letteralmente a  qualunque menzogna per mantenerli, “fino alle estreme conseguenze”.   Un giornalismo che avrebbe fatto vergognare la Pravda ai tempi di Stalin, esibito senza vergogna.

Salus eurocratiae suprema lex esto. 

Un collega giornalista mi ha fatto notare che anche  la RAi, dove di solito  le vecchie volpi si adeguano ai nuovi padroni,  stavolta no, continuano a fare come se questo governo non avesse alcuna legittimità, gli fanno la guerra vedi il caso Riace . Altro sintomo pericolosissimo, che peraltro mostra quanto sia pretestuosamente folle l’equazione con nazionalsocialismo.  Questo era un partito armato,composto di gente indurita sotto le tempeste d’acciaio della Grande Guerra e  disciplinata alla violenza efficace. Qualcosa  che nemmeno il più sfegatato seguace di Salvini o Di Maio  ha mai lontanamente  non dico vissuto, ma immaginato. Se questi fossero “i fascisti” o “nazisti” che la Sinistra e i berlusconiani si fingono come nemico , farebbero paura, e dunque le vecchie volpi della RAI,  come dei ministeri, si adeguerebbero.

Allora diciamo qui che in questa fase della storia, i “nazisti” oppressori anti-democratici sono loro: quelli che in nome della democrazia e della “Libertà individuale” e del “liberalismo” si apprestano ad appendere per i piedi.

L’individualismo edonista li unisce. Contro la democrazia.

estratto da https://www.maurizioblondet.it/nazismo/

Nervi saldi!

insomma visto che Bruxelles, la BCE e i nostri nemici interni “continuano ad inviare ammonimenti al Governo di Roma e a sollecitare la discesa in campo dei mercati finanziari”, e allora “ l’esplosione dello spread appare possibile” anche se “l’Italia non è sull’orlo del baratro” (Henry Peter), mi sono detto: compriamo un po’ di questo debito.
“Mi compri 5 mila di BTP”, dico dunque. La faccia delle gestrice assume involontariamente un’aria in cui allo stupore per l’enormità della cosa, si coniuga un filo di disprezzo per l’analfabeta funzionale che non sa quello che chiede. “BTP? Proprio ora? Non rendono niente…” quasi soffocando di indignazione e incredulità.
“Lo so”, rispondo. “Lo faccio perché voglio aiutare il governo”. Il volto diventa terreo, poi esplode: “Ci porta fuori dall’euro! E dove andiamo, senza l’Europa?”. Eccetera eccetera.
Le argomento: signora, siccome tutti si allarmano per gli interessi in crescita mostruosa che dovremo pagare sul nostro debito, ebbene, io voglio appunto lucrare sugli interessi superiori che i BTP pagano in confronto ai Bund…è una speculazione per guadagnare. Chissà quanto rendono, adesso che lo spread è a 300.
La mia nuova veste di assetato di interessi usurari a danno del Paese, in qualche modo la rabbonisce. Ma non del tutto. Si mette a smanettare con rabbia alla ricerca di BTP (un mercato che palesemente non frequenta) con lo stato d’animo di una persona pulita che deve rimestare nello sterco. “io faccio quel che chiede il cliente, anche se non approvo”. Con la bocca appuntita di virtù, come se l’avessi costretta a comprare una partita i bambole gonfiabili da bordello.
Poi, cercando sul computer: “Quale BTP, poi? Per un minimo rendimento, deve andare sul decennale: dà il 3,4% – ah, ma (sorpresa lei stessa), lo si compra a 106, 109..”. Vuol dire che è molto attrattivo per i mercati, faccio notare. Tanto attrattivo, che i “mercati” sono disposti a pagare 107 un titolo che, a scadenza, gli sarà restituito a 100 – ma certo, nel decennio si assicurano un bell’interesse…”
Ma a me, il decennale no, ho 74 anni… “Allora ci sarebbe cosa? Un quinquennale. Ma dà solo  l’1,6” . C’è scritto il 2,45. “Ma lordi”, già, si deve pagare la tassa sui titoli di Stato, fatta apposta per scoraggiare i risparmiatori italiani. Tuttavia, provoco: “Mi pare comunque un buon interesse…”.

“Buon interesse?!” fa lei storcendo la bocca. “Non vorrà mica smobilizzare i suoi investimenti nei nostri fondi per metterli in BTP!”.

A proposito, quanto ho guadagnato dai vostri fondi? Lei guarda sullo schermo: “meno 631 euro sul Top Select Speculative Shit, meno 819 sull’Equilibrato Multimarket Bokkon”.
Ammetto di essere piuttosto irritato: sono gli investimenti che mi ha consigliato la gestrice . “Insomma ci sto perdendo”…”Ma li ha presi solo da due mesi! Deve darsi un orizzonte temporale ampio! Questi scadono nel 2023!”.
Anche i BTP quinquennali scadono nel 2023.
E poi, tranquilla signora,  non smobilito: prelevo i 5 mila euro dal mio conto corrente. Dove hanno rendimenti negativi. “ Abbiamo delle spese”, protesta lei. Lo capisco, dico io. Ma se tolgo 5000 euro dal conto, dove non solo non ricevo interessi ma perdo – quanto? – meno 1? Meno 2? E li metto in BTP all’1,65, lucro un bel rendimento, non le pare? Vogliamo dire un 2.5, 3%?
Oltretutto ho comprato il BTP quinquennale a 97,84, il che significa un altro piccolo guadagno, perché a scadenza lo Stato mi rimborserà 100.

Ambrose Evans Pritchard sviluppa la stessa tesi:
“…chi ha davvero il coltello dalla parte del manico? L’Italia non assomiglia alla Grecia, dove il gruppo dirigente pro-Syriza voleva strenuamente rimanere nell’euro. La Lega e i Cinque Stelle affondano le loro radici nell’euroscetticismo. Il loro piano di riserva per una valuta parallela – i “minibot” – è inserito nel contratto di governo dell’alleanza. Se gli spread delle obbligazioni salgono a livelli che soffocano il sistema bancario, il governo può in qualsiasi momento emettere carta sostitutiva come una liquidità alternativa a fini fiscali e contrattuali, sovvertendo l’unione monetaria dall’interno.”

Aggiungo di mio che l’Italia è ancora la settima grande potenza industriale. Che è leader nella robotica che in questo settore cresce più di Germania, Usa e Giappone, e se avesse una moneta svalutata sarebbe invincibile. Proprio in questi giorni alla Fiera di Milano-Rho si tiene la fiera di questo settore di cui non sappiamo nulla – perché la tv non ne parla mai, facendoci credere che il nostro destino come italiani sia quello dei pizzaioli, e cuochi.
Quindi perché l’Italia dovrebbe fallire? Ci ho puntato i miei 5 mila euro – e accetto di perderli (ho perso già tanto con gli “Investimenti” della banca) vorrà dire che ho dato l’oro alla Patria.

https://www.maurizioblondet.it/come-ho-imparato-ad-amare-i-btp-e-smettere-di-preoccuparmi/

La spada di Damocle

Euro 3 – infatti – è la categoria delle macchine (una su tre del parco auto degli italiani!) che presto diventerà il pretesto per una enorme rottamazione coatta. Mentre questa “patrimoniale” indiretta – quotazioni di listino di Quattroruote alla mano – costerà alle famiglie povere un prelievo forzoso che va da mille a quattromila euro a testa (la cifra di valore distrutta dal provvedimento) e una spesa obbligata da cinque a diecimila (quello che serve per comprarmene una nuova). Un capolavoro, una mazzata inferta con la solita burocratica irresponsabilità.

È davvero curioso: proprio nell‘anno in cui destra e sinistra si sono riempite la bocca di impegni contro la povertà, nel nome di una presunta emergenza ecologica, si fa pagare a tredici milioni di italiani una doppia tassa mascherata, sulla loro condizione economico-sociale, senza che nessun politico dica una sola parola. Senza dibattiti, senza valutare gli effetti.

Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto annunciano di comune accordo (seguite da Roma e Lazio per conto loro) lo stop indiscriminato a tutti gli autoveicoli che fino a ieri circolavano legalmente. Numeri incredibili: un terzo del nostro parco auto attualmente circolante (37 milioni di veicoli) è a rischio da subito. Gli euro 4 seguiranno in due anni. Parliamo di 13 milioni di macchine (o furgoni) che non si potranno di fatto più usare, da un giorno all’altro, pena il rischio di una salata e reiterabile multa (80 euro a constatazione) per tutti.

La cosa incredibile è che per un effetto depressivo per ora la guerra al diesel sta producendo il calo di tutto il mercato. Ma il punto di iniquità riguarda i diritti e la condizione di chi una macchina l’ha comprata già. Parliamo di pensionati che non hanno i soldi per comprare una auto nuova e percorrono pochissimi chilometri l’anno (quindi inquinano pochissimo). Di ragazzi, di famiglie, o pendolari a basso reddito che hanno potuto dotarsi di un’auto solo sul mercato della cosiddetta “seconda mano”. Sulla testa di questo popolo, dalla mattina alla sera si abbatte questa tassa, senza nulla in cambio: senza incentivi, senza un piano traffico, senza alternative. Per Piemonte, Lombardia e Veneto (metà del paese a quattroruote) il bando colpirà dal gennaio 2019 le vetture Euro 0, 1, 2 e 3 a gasolio. Secondo l’accordo di programma sulla qualità dell’aria nel cosiddetto “bacino padano”, ci saranno blocchi della circolazione auto solo per il diesel. Le prossime tappe, prevedono il blocco delle Euro 4 (a prescindere dal fatto di essere dotati o no di filtro antiparticolato) entro il 2020 e delle Euro 5 (immatricolate teoricamente tra il 2011 e l’agosto 2015) entro il 2025.

Luca Telese

https://www.maurizioblondet.it/ha-ragione-telese-altro-che-programma-anti-poverta/