Servizi pubblici quotati in borsa

di Marco Bersani

Renzi peggio di Berlusconi. Se quest’ultimo, non più tardi di due mesi dalla straordinaria vittoria referendaria sull’acqua del giugno 2011, aveva provato a rimettere in campo l’obbligatorietà della privatizzazione dei servizi pubblici locali (bocciata l’anno successivo dalla Corte Costituzionale), Renzi con il “pacchetto 12” contenuto nello “Sblocca Italia” fa molto di più.

Questa volta non si parla “solo” di privatizzazione, bensì di obbligo alla quotazione in Borsa: entro un anno dall’entrata in vigore della legge, gli enti locali che gestiscono il trasporto pubblico locale o il servizio rifiuti dovranno collocare in Borsa o direttamente il 60%, oppure una quota ridotta, a patto che privatizzino la parte eccedente fino alla cessione del 49,9%.

Leggi tutto su http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=108673&typeb=0

Probabilmente gli enti locali saranno contenti per l’afflusso di denaro fresco, i privati perché entreranno nel mercato dei servizi essenziali (di quelli che ancora non hanno) e i cittadini dovranno accontentarsi per forza.

I dati Ocse: «Due terzi di ita­liani semi-analfabeti»

Per con­fron­tare lo scarto tra le parole del governo e la realtà basta scor­rere la sin­tesi dell’importante rap­porto Bes (Benes­sere equo soste­ni­bile) pub­bli­cato da Cnel e Istat lo scorso giu­gno: nel 2013 il 58,2% dei 25-64enni pos­siede almeno il diploma supe­riore, con­tro un valore medio euro­peo del 74,9%; i lau­reati tra i 30 e i 34 anni sono appena il 22,4%, men­tre la media euro­pea è del 40%. Un gio­vane su quat­tro (il 26%) non stu­dia e non lavora (i «Neet»). Al Sud è più di uno su tre. Ancora: «I dati dell’Ocse trac­ciano un qua­dro cri­tico indi­cando che solo un terzo degli ita­liani tra i 16 e i 65 anni rag­giunge un livello accet­ta­bile di com­pe­tenza alfa­be­tica men­tre un altro terzo è a un livello così basso che non è in grado di sin­te­tiz­zare un’informazione scritta».

fonte: http://ilmanifesto.info/scuola-gli-annunci-del-governo-e-la-realta-dei-fatti/

Salviamo l'orsa

Anche se in tempi di stragi quotidiane in varie parti del mondo può sembrare irrilevante la vicenda dell’orsa da abbattere per aver ferito un gitante per difendere i suoi piccoli è invece uno dei pochi modi che abbiamo ancora a disposizione per riaffermare la nostra umanità.

Sono diversi i siti in cui si può firmare la petizione, diamo di seguito alcuni link  utili, anche se non tutti ugualmente raggiungibili:

http://www.change.org/it/petizioni/ministero-dell-ambiente-regione-trentino-alto-adige-non-uccidete-l-orsa-daniza

oppure scrivendo al sindaco del Comune di Pinzolo, dove è avvenuto il fatto:

info@comune.pinzolo.tn.it

A tutta birra!

eire la festaBisogna dire che stavolta l’amministrazione comunale di Bondeno ha fatto le cose in grande! Manca solo un parcheggio (solito problema), possibilmente servito dal bus navetta che collega tutte le sedi.

Il programma completo al link: http://www.eirelafesta.it/programma-2014/

Per il resto ci si può domandare cosa c’entriamo noi con gli Irlandesi, le cui musiche, prima del festival, conoscevamo attraverso i film western (nei saloon) e quelli dedicati alla guerra di secessione americana (1861-1865) :

Di tutti i gruppi etnici dell’Esercito dell’Unione gli irlandesi ebbero di gran lunga il numero più alto di disertori. Secondo alcune cronache essi disertarono con un tasso 30 volte maggiore dei nativi americani.

Gli irlandesi furono anche fra i maggiori protagonisti della famosa “Insubordinazione” del 1863 (nel film Gangs of New York vi è una rappresentazione di tale evento). Come conseguenza dell’Atto di arruolamento, disordini esplosero in numerose città del Nord, i più gravi dei quali furono quelli di New York. Una folla composta principalmente di immigranti irlandesi compì disordini nell’estate del 1863, con le punte di maggior violenza nel mese di luglio. La massa appiccò il fuoco a ogni cosa, dalle chiese afro-americane agli orfanotrofi e agli uffici del the New York Tribune. Le principali vittime dei disordini furono Afro-Americani e attivisti del movimento anti-schiavista. Alla fine l’Esercito dell’Unione fu inviato sul luogo e aprì il fuoco per impedire ulteriori violenze e per fermare i tumulti. Quando la sommossa finì, più 1.000 persone erano state uccise o ferite.